28/10/10

TEES MANIAC

- Frequenze Clothing -


Tour De Force Shirt
by Obey


David Lynch Tee
by HowTow Clothing




Grace
by Spacepeoples



Black Elvis Shirt
by Free Gold Watch

Ray Barretto's Acid Shirt

27/10/10

BLACK FANFARE DU CARIBE

- The Untouchables Songs -


The Sabres Of Paradise - Wilmot (1994)


E' strano che debbano essere dei dilettanti come noi (escludendo Scaruffi naturalmente) i primi a scrivere quattro righe in italiano sui Sabres Of Paradise e colmare quest'antipatica lacuna del web. Era il 1994 quando Andrew Weatherall con i tecnici del suono Jagz Kooner e Gary Burns prepararono una una miscela marziale di Eno, technoritmi e Suicide. Pensate ad una versione più avventurosa e industriale dei primi Death In Vegas fredda nella forma ma calda nella sostanza grazie a tracce sparse di dub, caraibi e Morricone.
Wilmot è il mio pezzo preferito, una marcetta funebre con un giovane Weatherall in veste di capobanda. La versione "normale" (quella caricata per il download) viene anticipata da una lunga introduzione, tagliata nel video per ovvie esigenze, con una linea di basso ben marcato il cui principale interesse è quello di aumentare la salsa e la tensione prima dell'arrivo della melodia: un campione di calypso sottratto a Wilmoth Houdini. Il resto è puro piacere.

26/10/10

WRITTEN IN REVERSE

- Frequenze News -


JvB ri-edita la bellissima "Draw the Stars" (qui l'originale) di Andreya Triana fra batterie in reverse, echi e riverberi, lasciando però intatta la struttura originale del brano. Se non era esattamente un singolo, beh, adesso lo è. Da questa settimana fra le news presentate all'interno del nostro programma radiofonico.

 
(JvB Edit)
by jesusvsbeatles

25/10/10

NON BASTA ESSERE ISLANDESI

 - Frequenze live -

Foto: Francesca Sara Cauli
AMIINA live @ Covo
5 Ottobre 2010

Non basta essere islandesi, né avere di conseguenza sei mesi di buio all’anno. Poter osservare il sole di mezzanotte, a pochi chilometri dal circolo polare artico, sarà certamente un’esperienza stimolante a livello artistico ed emozionale, almeno quanto far da supporto ai Sigur Ros sia nei live che in studio di registrazione, ma nemmeno questo è sufficiente. Il problema delle Amiina, ma più in generale della musica islandese negli ultimi anni, è l’aver preso i Sigur Ros non a modello, ma a stereotipo.
Nel live di Bologna del quartetto di Reykjavìk (in realtà sono sei, dal momento che si sono aggiunti due ragazzi in pianta stabile, al nucleo originale), il 5 ottobre 2010, questo limite si è palesato. Ciononostante non ho sentito commenti negativi, durante il concerto, né letto recensioni avverse, nei giorni seguenti. Gli stereotipi, evidentemente, sono contagiosi come il morbillo.
Il pubblico del Covo, quella sera, lo dico senza voler offendere nessuno, rientrava nella categoria “fa figo ascoltare musica islandese” (dove islandese diventa post-rock minimalista. Che ci siano anche Bjork ed Emiliana Torrini, per esempio, poco importa…), qualunque essa sia. Ma c'è musica e musica.
Un esempio concreto: nel concerto dei Sigur Ros a Ferrara, nell’estate del 2006, il mio vicino di sedia in Piazza Castello, non commentava l’esibizione, ma continuava a piangere, commosso, ad intervalli più o meno regolari. Non c’era bisogno di dire nient’altro. Al Covo i ragazzi che mi stavano accanto sentivano al contrario l’esigenza di far notare agli amici quanto le signorine sul palco fossero brave ed emozionanti, con un’espressione in viso piatta quanto la performance a cui stavano assistendo. Atona.
Non basta essere islandesi e suonare due o tre arpe tascabili e uno xilofono, avere un mac a campionare i suoni e due violini e scambiarsi ripetutamente gli strumenti. Condizione necessaria è il talento, innanzitutto. L’Islanda è una terra in cui, come già detto, il giorno dura sei mesi filati e la notte gli altri sei. Ma è anche uno degli stati con il clima più variabile al mondo, una zona di bassa pressione costante che provoca velocissimi passaggi dalla pioggia al bel tempo, dal vento fortissimo alla calma piatta. È ricoperta in buona parte dai ghiacciai del circolo polare ma allo stesso tempo è puntellata da vulcani ancora in attività e Geyser.
I Sigur Ros sono tutto questo assieme, sono introduzioni lente e diafane, il cielo che si dipana e il buio senza spiragli, ma sono anche l’attesa della luce e i repentini cambi di condizioni climatiche, le tempeste improvvise che investono l’isola per pochi minuti, lasciando però memoria del passaggio.
Le amiina sono i sei mesi di notte (o, a volte, i sei mesi di giorno), ma si sono dimenticate tutto il resto. O più probabilmente non sono in grado di esserlo.

Marco Spanghero

Foto del live a cura di Francesca Sara Cauli:

22/10/10

WHITEY - CANNED LAUGHTER

- Frequenze News -


Nathan Joseph White, meglio noto (ad ancora troppo pochi, purtroppo) come Whitey si è auto-prodotto un nuovo album. Il secondo ufficiale dopo "The light at the end of the Tunnel...", forse la migliore uscita discografica in assoluto del 2004 (su etichetta 1234 Records). 
Musicalmente solitario per scelta,  questo ragazzo ha sempre sofferto di una certa allergia verso i divieti e le clausure imposte dalle case discografiche, cosa che, dopo la sua prima fatica, lo ha portato lontano anni luce dal music business, dalle agenzie di stampa e dai loro diabolici meccanismi. In termini pratici: da allora, zero publicità e zero appoggio dei media.
Non per niente (poveri noi) la notizia della sua nuova produzione (solo digitale) ci arriva con il 'leggerissimo' ritardo di SETTE mesi. E anche se, ad oggi, sembriamo essere i primi e gli unici a dare questa notizia in Italia (o così pare), le tempistiche con la quale la diamo sono imperdonabili.
Ce ne scusiamo profondamente.
Canned Laughter, questo il titolo della release, è un tesoro sepolto sotto metri e metri di web, una bomba che potrebbe rimanere nascosta ancora per parecchio (da sempre destino di ogni genialità non cagata dal business), per poi detonare, attraverso un lento passa-parola, con ritardo pauroso (anni? decenni?).
Situazione piuttosto triste per tutti quelli che, ingenuamente, credono ancora in una visione meritocratica del mondo a sette note.
Sempre peggio: a settembre era addirittura prevista l'uscita della seconda parte dell'album, Canned Laughter vol. 2, ma, tristezza atroce, è stata cancellata - da testuali parole dello stesso Whitey - "a causa della mancanza di fondi, stampa, vitto e alloggio". Segno che le cose non vanno bene: ecco la dura legge del fai-da-te.
C'è una immorale e spietata (e speriamo, lontana) possibilità che questo sia quindi l'ultimo lavoro di questo artista che, in assoluto, riusciamo ad ascoltare.
Per allontanare il più possibile questa ingiusta e scoraggiante ipotesi, l'unico atto decente da compiere è comprare immediatamente Canned Laughter cliccando su uno dei negozi digitali segnalati sotto - cinque euri  mai spesi meglio (per 10 brani) - e, non ultimo, spargere la voce, quanto più possibile, ai quattro angoli del web. 

I dieci brani della release sono interamente ascoltabili su
Dinosaur e Count those Freaks dalla settimana prossima in heavy-rotation sul nostro programma in FM.


Acquista Canned Laughter su:


21/10/10

LOLO

- Frequenze Old School Reissues -


PETER GORDON &
LOVE OF LIFE ORCHESTRA
2010
DFA

Aprire e chiudere una compilation con due brani dello stesso autore è un'evento piuttosto raro e nello stesso tempo un segnale forte e chiaro della stima che vi si porta. A memoria mi riesce difficile portare altri esempi, nonostante di compilation in questa casa ne siano sempre passate parecchie. Lo strano caso è quello del signor James Murphy e del suo Fabric Live. E il musicista in questione si chiama Peter Gordon . Non poteva finire lì ed infatti cosi non è stato, perchè la DFA ha deciso di colmare la lacuna e ristampare una retrospettiva su Peter Gordon e la sua Love Of Life Orchestra che si pone come un ulteriore ed incredibile testimonianza delle tante innovazioni musicali che sconvolsero New York alla fine degli anni ‘70. Queste 9 tracce scelte da Murphy, coniugano un mood danzereccio e laccato, sempre appeso ad accordi di pianoforte e lamenti di sax, con lampi di chitarre distorte, e ci mostrano una visione intellettuale della musica da discoteca protesa alla new wave. E non solo la visione caleidoscopica di Gordon come musicista, ma la sua precisione come produttore e compositore mettono in evidenza il lavoro di un artista la cui influenza sulla musica da ballo è riconoscibile ancora dopo più di tre decenni.


La quinta traccia "Still You" è una cover di Ancora Tu. Dubito che la conoscano anche i fan piu ammalati di Battisti. Il sound è fantastico, leccato e sessuale e poi bella l'idea di inscenare sul serio i dialoghi di entrambi i protagonisti, mentre nell'originale di Lucio avevamo solo la controparte maschile.

20/10/10

LOVE IS A SONG YOU NEVER FORGET

- Frequenze Movie -


CHICO & RITA
Regia: Fernando Trueba e Javier Mariscal
Animazioni: Javier Mariscal
Uscita nei cinema europei: 19 Novembre 2010
Colonna Sonora a cura di Bebo Valdes con brani (fra gli altri) di:
Dizzy Gillespie, Thelonious Monk, Cole Porter e Freddy Cole

SIDRO AND FUZZLINES

- Frequenze Old School Memorabilia -



THE HARRY ROCHE CONSTELLATION
"Spiral"
1973

Guidati dal trombonista Harry Roche, e all'ombra di un drappello di ottimi arrangiatori (Pete Moore, Don Lusher e Stan Tracey), la Costellazione non è da considerarsi in realtà un vero gruppo, piuttosto un sfogo per session men annoiati che, diretti da Roche, ammazzavano il tempo libero con infuocate rielaborazioni strumentali di Stevie Wonder, The Who, Bob Dylan e, per scardinare i rigidi dettami del jazz, pure di Johnny Mercer, George Gerswhin ed Henry Mancini. Non è esagerato dire che, per pura immaginazione e inventiva, questo album sia lievitato a status di capolavoro della scena britannica strumentale capace di mettere insieme funky, jazz e psichedelia con arrangiamenti altisonanti, library music ed intramezzi easy. Prendete ad esempio 'Spiral' (ascoltare tutta), l'epica title track di dieci minuti farcita di synth, organo, fuzz fumanti, echi rigogliosi, e la voce, quella voce, di Clare Torry: vi dice niente The Great Gig In The Sky ? Allora diventa evidente che sia virtuosismo strumentale allo stato puro, con un uso di ottoni senza precedenti: nove i tromboni presenti all'unisono. Uno sulle labbra di Bobby Lamb ! Registrazioni talmente strutturate e poliedriche da trascendere il concetto stesso di genere. E sebbene Harry Roche sia scomparso nel 1987 all'età di 69, la sua costellazione brilla ancora splendente da lassù.

19/10/10

FREQUENZE DEPRIMENTI

- Provocazioni e istigazioni a delinquere a cura di Francesco Farabegoli -


Lo SCRANNODISCOPHUTURO del mese viene dalla Stare Mesto italiana, cioè un posto a caso nella piana emiliana. Dio che schifo la pianura padana. Davvero. Non c'è niente di peggio dei posti che stanno intorno alla Romagna, pensateci bene: le Marche, l'Emilia, Ferrara (che è la versione emiliana del Veneto, uno di quei casi che dimostrano brillantemente quanto è vero che in geografia due negativi non fanno un positivo). Lo SCRANNODISCOPHUTURO del mese lo fa un gruppo composto dal resident più residente che io ricordi del Maffia, non che io sia stato 'sto gran frequentatore del Maffia, comunque si chiama Rocca. Una volta il Toffolo (cioè dj Toffolomuzik, che conobbi quando avevo sei anni al campetto davanti a casa mia perchè sua nonna era la mia vicina di casa a Calisese e ci passava le estati facendo cricca con i ragazzi della via di là che avevano tutti tre o quattro anni in più di me e mi facevano del gran nonnismo picchiandomi e costringendomi ad ingurgitare interi vasetti di grasso di foca, anche se su questo punto sono probabilmente confuso dagli anni passati) mi raccontò una storia su Rocca, ma era una storia poco interessante da ripetere e credo che scritta non funzionerebbe. Jukka Reverberi invece lo conoscete, è il deus ex-machina dei Giardini di Mirò nonchè titolare fifty-fifty di Secret Furry Hole. In realtà non ho ben pensato a cosa scrivere in questo articolo, il problema principale del quale è che il disco del gruppo in questione - che RDT si chiama Crimea X - è in uscita per Hell Yeah è già in streaming su Soundcloud e ve ne potete fare un'idea piuttosto precisa spendendoci soltanto il tempo di ascoltarlo - cosa che peraltro potete fare mentre continuate a svolgere il vostro lavoro di cool hunter o stilista grafico di siti pedoBDSM scaricando le ore in azienda, quindi praticamente è gratis. Se vi fa comunque fatica, la musica di Crimea X può senz'altro essere definita come SCRANNODISCOPHUTURO, appunto, vale a dire una sorta di kraut disco vintage socialista sospesa nel vuoto come un disco di Lindstrom - uno di quelli fighi, non quelle cagate con Prins Thomas o Christabelle, per la verità mi piacerebbero anche quelli se mi prendessi il disturbo di riascoltarli - ed è appunto dicevamo lo SCRANNODISCOPHUTURO del mese, perchè l'unico altro contendente al titolo, un micidiale connubio tra drugapulco e discophuturo messo insieme da un tizio di Trento che si fa chiamare Casa del Mirto, me lo son sentito a fine settembre.
Sto scrivendo da appena sveglio e la mia vita fa radicalmente schifo al cazzo. Per parte è colpa del fatto che ancora mancano due giorni alla fine della settimana lavorativa, checchè dica la data di pubblicazione del post, e per parte ieri sera mi sono sparato un concerto di Matt Elliott a Faenza che, a parte le ovvie premesse di devastazione emotiva dovute all'orario dei concerti, è stato eseguito in una situazione estremamente John Cage con duecento persone che si facevano una pitturina di cazzi loro a volumi altissimi e Matt Elliott che sussurrava come un fringuello SQUARCIANDOTI IL CUORE a prescindere, e quindi sto facendo una specie di esame a ritroso della mia vita e la sto trovando piena di file danneggiati. Me ne preoccupo relativamente perchè prima o poi dovrò passare comunque a OSX Leopard. Stavo parlando dei Crimea X, giusto? Spaccano. Anche Matt Elliott.

18/10/10

THE BLUES OF CALYPSO

- Frequenze Old School & New Cool -



Primi anni '50. Nat King Cole porta al successo "Calypso Blues", magnifico brano solo percussioni e voce.
Maestoso almeno quanto scarno, è da considerarsi fra le gemme per quelle serate soul, jazz & wine in compagnia di amici cari e null'altro. 
Storicamente, il pezzo vedrà tante altre interpretazioni (fra cui una, interessante ma praticamente identica, di Marvin Gaye - vedi anche Mojo Club vol.7), per non parlare delle migliaia di remix e re-edit.
L'ultimo, cronologicamente parlando, a rendere un concreto omaggio all'originale, è Teophilus London dalla grande mela (foto sotto), un soul-b-boy che già conosciamo e che affida la parte musicale niente meno che ai "scusate-se-è-poco" Dap-Kings.
Ebbene, di questa release doveva uscire un 10 pollici su Sire Records ma, ad oggi, si possono contare solo una manciata di copie-promo per le radio e un free download selvaggio su alcuni siti americani.  La cosa più probabile è che non sia stato ancora raggiunto un accordo economico adeguato fra le etichette degli artisti coinvolti (la Daptone, la Sire e probabilmente una major).
In poche parole, gli appassionati del vinile, almeno momentaneamente, non hanno che un tram gigante a cui attaccarsi.
In ogni caso, gratuito o no, in vinile o meno, parliamo di roba grossa. Che troverete presentata tra le news di questa settimana nel nostro programma radiofonico.

QUA in libero ascolto e download per la pace e il bene di tutti.



15/10/10

TIMBRO CUPO

- Frequenze Indipendenti -


Tono confidenziale, voce intrisa di soul, una chitarra dimessa sostenuta da fioriture di archi e tastiere ed un delicato ritmo percussivo, a comporre un quadro affascinante, tra il blues ed il gotico. Taylor Kirk (come il capitano di Star Trek), one-man-band che risponde al nome di Timber Timbre, descrive la sua musica come gothic rockabilly blues, anche se ad ascoltar bene non manca nulla dell'immaginario tradizionale a stelle e strisce: blues, folk, country, soul, gospel. Nella riedizione inglese per Full Time troverete un bonus disc registrato dal vivo.

14/10/10

SARDINE E TOBLERONI

- Frequenze Art Attack -

the pop group

siouxie

pere ubu

Sotto questo curioso pseudonimo si cela una coppia di artisti londinesi talmente innamorata del punk e del post-punk da ritrarre quasi tutti i gruppi più rappresentativi della scena in una collezione chiamata We Love 77. Per limiti di spazio ne ho scelti solo tre ma vi assicuro che ce ne sono tanti altri ad una risoluzione talmente alta che, se volete, potete anche non comprarli. Scherzo, su tela sono un'altra cosa.

IL GIOCO DELLE COPPIE

- Frequenze Remix -


ancora caldi, appena sfornati

LIARS - PROUD EVOLUTION (THOM YORKE REMIX)
by MuteRecords

GRINDERMAN - HYPER WORM TAMER (UNKLE REMIX)
by MuteRecords

13/10/10

ATTIMI DI PANICO

- Frequenze News -


Download gratuito (e consigliato) dal nuovo Lp "Kick" dei cileni Panico, in uscita questo weekend negli stores. Cliccate qui per leggere le anticipazioni sull'album.

Download (right click + save as):
Panico - Icon

URLATORI ALLA SBARRA

- Frequenze Cult Movies -


URLATORI ALLA SBARRA (ita, 1960) Regia: Lucio Fulci / Soggetto: Vittorio Vighi, Piero Vivarelli, Lucio Fulci / Sceneggiatura: Vittorio Vighi, Piero Vivarelli, Giovanni Addessi / Produttore: Giovanni Addessi / Fotografia: Gianni Di Venanzo / Musiche: Piero Umiliani / Scenografia: Ottavio Scotti / Cast: Mina, Chet Baker, Adriano Celentano, Joe Sentieri, Umberto Bindi

A cavallo tra i '50 e i '60 le canzoni degli "urlatori" (cosi venivano chiamati i teddy boys nostrani) entusiasmano i giovani ma non incontrano i favori degli organizzatori di concerti. Alcuni allora provano a chiedere aiuto alla televisione. L'austero professor Gammarelli, direttore generale Rai, è contrario, ma dalla parte dei giovani si schiera sua figlia Giulia, che fa intervenire il nonno senatore. Dopo qualche battibecco, il concerto sarà trasmesso con grande successo. Commedia (musicale e non), condita da irriverenti spunti satirici contro il potere, anche censorio, della DC. Non a caso il film fu vietato ai minori di 14 anni e classificato E(scluso) dal Centro Cattolico. Tra gli interpreti un Chet Baker imbottito di morfina.



guarda il film per intero in

12/10/10

MEET ME AT THE RECORD SHOP

- Frequenze Fast Reviews -

Robert Plant - Band Of Joy
Il viaggio alla riscoperta di se' stesso attraverso la musica continua imperterrito. Plant, disco dopo disco, anche attraverso brani altrui, continua ad essere credibile. Intanto per ricordare a tutti che la primavera è una stagione mentale.



Antony and the Johnsons - Swanlights
La personalità di Antony è dilagante. Qualsiasi cosa tocchi diventa sua. Anche Bjork, compiacente ospite di Swanlights, per quei pochi minuti di Fletta scioglie i suoi istinti dominanti abbracciata e posseduta. Se amate l'alieno, anche questo dolce viaggio nel suo mondo sarà caldo e confortevole.



Grinderman - Grinderman 2
Non si capisce più dove finiscano i Bad Seeds e comincino i Grinderman. Non che, raggiunta l'eccellenza, sia importante. Qualsiasi cosa facciano questi signori trasuda esperienza e vissuto. Il che li fa partire da un gradino più in alto rispetto a chiunque altro. In questo caso, fra il serio e il faceto, rimangono su quel gradino con un sorriso compiaciuto.



Blonde Redhead - Penny Sparkle
Da amante dei Blonde Redhead ogni qualvolta esca un loro disco mi permetto di avere aspettative di una certa importanza. Ebbene, in Penny Sparkle c'è una certa dose di eleganza che, sino ad oggi, ha fatto da bavaglio per un paio di aggettivi che da giorni tentano di sfuggirmi di bocca.
Loffio. E mediocre.
Eccheccazzo, mi sono liberato.



Black Crowes - Croweology
Ho appena letto che questa bellissima raccolta acustica dovrebbe essere l'addio definitivo dei Crowes al pubblico. Il che, colpo al cuore a parte, mi fa perdere istantaneamente parte della mia giovinezza...Non resta che ringraziare e salutare come nei migliori film a lieto fine. Ps: la lacrima che riga il viso non è parte della sceneggiatura.



Pigbag - Volume One & Two
Siccome c'è una possibilità su un milione che abbiate Dr. Heckle & Mr Jive o qualsiasi altra uscita originale dei Pigbag (si chiama fiducia nel prossimo), ecco perchè dovrete istantaneamente fiondarvi in un negozio e comprare questa opera in due volumi. La buona azione vi darà la possibilità di comprendere come questi meravigliosi disgraziati possano essere uno dei riferimenti assoluti dei vari nani-sulle-spalle-dei-giganti dell'ultima ondata wave/punk/funk (Rapture e Lcd Soundsystem in testa). E poi un pò di storia (in questo caso molto ben confezionata) non ha mai fatto male a nessuno.



Dungen - Skit I Allt
Non è che dalla Svezia arrivano solo le band di pulcini sconosciuti che pigolano al mondo il loro indie pop. Cioè, nella maggior parte dei casi, sì. Ma non in questo.
Qui si parla di psicadelia bella grossa e consistente, tipo San Francisco o Seattle. Fra uno svarione jazz e l'altro, Dungen (ora un ensemble) incornicia il sesto album in maniera pregevole e con un rock-title che ricorda molto la delicatezza delle nevi svedesi: Skit I Allt = Fanculo tutti.



The Jim Jones Revue - Burning Your House Down
Un pò Jerry Lee Lewis, un pò Little Richard, un pò MC5, ascoltando questo disco si prova una insana voglia di vedere un live di Jim Jones. Questo è rock'n'roll. Ne' più, nè meno.



Junip - Fields
A dispetto delle melodie che esprime, questo ellepi ti fa incazzare. Perchè Josè Gonzales da solo fa più o meno la stessa cosa e tu sei lì che cerchi di capire a cosa servono gli altri due.
Piacevole, per carità. La classe non si discute.
Ma è come comprare un grosso raudo e sentire la detonazione di un petardo. Qualcuno regali un pò di polvere da sparo a Josè.



Mark Ronson (& the Business...) - Record Collection
Ivi si racconta la favola di tal Ronson da Londra, baciato dalla fortuna. Bello, alto, abbronzato e ricco. Un pò Fat Boy Slim, un pò David Holmes, ma nessuno dei due veramente. Ecco il limite e la cagione del leggero malessere che circonda Record Collection.
I mentori sono un pò meno belli e abbronzati, ma artisticamente una spanna più dotati (rima fortemente voluta). Molto più volgarmente: finchè si rivedono brani altrui le idee sostengono eccome. Per tutto il resto, anche se la strada è quella giusta, bisogna mangiare ancora qualche bistecca prima di riuscire a competere coi maestri.

11/10/10

DANCE TO THE BEST OF ESG

- Frequenze Old School Compilation -


Sicuri sicuri che che ci fosse bisogno di un'altra compilation sulle ESG?
D'altronde la richiesta e le aspettative erano state già state ampiamente soddisfatte dalle tre uscite per Souljazz. Concettualmente ce ne sarebbe sempre bisogno, ma, per chi di voi condivide con me questi presupposti ed i dischi li compra, si tratta di domanda retorica. No, se ne poteva fare a meno. Forse in casa Fire Records avranno pensato il contrario e si sono preoccupati di realizzarne un'altra. Completa. Per ritardatari o novizi. E alla fine come dargli torto. Dance To The Best Of ESG raccoglie TUTTO, il passato prossimo e quello remoto spaziando dalle prime cose realizzate insieme a Martin Hannett fino ai più recenti ‘Step Off’ (2002) e ‘Keep On Moving’ (2006): un viaggio ben organizzato dalla no-wave al funk disadorno scarnificato da spettri punk e perciò insolitamente lugubre, vero marchio di fabbrica delle tre sorelle del South Bronx.
Essenziale.

09/10/10

IL DONO DELLA SYNTHESI

- Frequenze Gadget -

Synth portatile a batteria in vendita ON LINE a 59 sterline.

DUMMY MIX *39

- Frequenze Podcast -


TRACKLIST
1. Improvisation No.2 * Oskar Sala
2. Exodus * Arthur Lyman
3. Spiral * The Harry Roche Constellation
4. Another Part Of Time * Beaver And Krause
5. Militerreuse * Francois Roubaix
6. La Fete Des Deux Avions * Francois Roubaix
7. Rampage In L.A. * Mad Professor
8. Soul Drums * Count Ossie And Leslie Butler
9. New Quicksand * Effie Briest
10. Echo * Team Ghost
11. Time Travel * White Noise 3 [David Vorhaus]
12. Tollkuhn * Moebius And Plank
13. Electricity * Hannah Peel
14. Bored Games * Wild Nothing

08/10/10

RUNNING AROUND MY HEAD

- Frequenze Single -


A partire dal titolo "Cocaine On My Brain" di Dillinger è stato un disco diciamo "post-standard" per i tempi (1981) perchè sotto un cantato stradaiolo da moderno mc metropolitano sposava i bassi pesanti del reggae alla sinuosità della discomusic anni '70, nello specifico con "Do It Anyway You Wanna" dei The People's Choice, numero uno in classifica nel 1975. Ne uscì un pezzo quasi grottesco per il reggae ma indimenticabile. Oggi gli Escort, supergruppo di diciannove elementi made in Brooklyn, chiude il cerchio ispirandosi altrettanto liberamente ai due pezzi per un mix dal groove micidiale.

Escort - Cocaine Blues (mp3)

ARIEL

- Frequenze Album Preview -

07/10/10

CI SEI O LO-FI ?

- Guida Illustrata al Frastuono più Atroce & altre 'atrocità' -


Sarà la sferragliante follia dell’LP dei Morlocks che sta urlando dalla puntina in questo momento, ma mi è venuto il desiderio di scrivere di qualcosa di diverso.
Diverso per modo di dire. Sempre di musica si parla, ma lasciando da parte nuovi e tristi fenomeni mediatici quali Truce Baldazzi (date un’occhiata su youtube se avete il coraggio!), oggi mi va di segnalarvi qualcosa di interessante, impresso sul vecchio e caro supporto cartaceo.
Rocco Lombardi e Simone Lucciola sono i nomi dietro al progetto Lamette, un webmagazine musicale nonché etichetta che pubblica fumetti indipendenti. Niente di più punk, mi viene da pensare.
L’unione di queste passioni ha permesso di dar vita a due numeri speciali della rivista Lamette, trasformando così idoli più o meno conosciuti della musica in tavole a fumetti. Nella GUIDA ILLUSTRATA AL FRASTUONO PIU’ATROCE vol.1 & 2, disegnatori interpretano in modo personale altrettanti artisti/gruppi tra i quali spiccano nomi come Nico, Captain Beefheart, Bowie, Ramones, GG Allin, Suicide, Rolling Stones, MC5 e davvero tanti altri.
Date un’occhiata alle succulente preview ed alle “playlist” complete sul loro blog e seguite recensioni ed interessanti articoli sul sito lamette.it.
Il “do it yourself” esiste ancora, e nessuno può dire che, in casi come questo, non sia di altissima qualità. Supportiamolo.


Ok, stiamo sui generis, ma passiamo ad un paio di novità suonate:

Nobunny - “First Blood”

Indossa una buffa e malconcia maschera da coniglio che gli copre mezzo volto. Niente a che spartire con la cupa inquietudine di Donnie Darko. Justin Champlin suona spesso con addosso solo quella maschera e delle orribili mutande slabbrate, sfoggiando un fisico da bevitore di birra professionista. Ma si muove con disinvoltura sul palco, passando tra brani squisitamente lollipop garage, al garage punk in bassissima fedeltà, con riferimenti ad un certo punk a là Ramones.
Il suo nuovo album, First Blood, uscito il 21 settembre su Gooner Records, è un concentrato di tutto questo. Aperture melodiche e coretti degni dei “peggiori” Beach Boys (Ain't It A Shame), poco più di due minuti e mezzo rock’n’roll tirato con Jerry Lee Lewis che se la ride (Do The Fuck Yourself). Provate a stare immobili con Motorhead With Me se riuscite. Grottesco, gogliardico, weirdo. In una sola parola: divertente.

Video: I Am A Girlfriend (live)

Wavves - “ King Of The Beach”

Forse non troverò enormi consensi da parte degli autori di Frequenze su questo disco ma di sicuro troverò un approdo certo per dire la mia in qualsiasi modo. Eccola allora:
La Fat Possum si sta buttando fuori di casa, dando (giustamente) fiducia ad una schiera di nuovi musicisti non prettamente blues, come invece ci aveva abituato sino a poco più di un anno fa.
Tra questi spicca un ragazzino con la faccia da schiaffi ed un’attitudine DIY degna di (mia) nota. Se i Wavves possono dirsi un gruppo, la realtà dei fatti è ben diversa, perché quello che viene prodotto e suonato sotto quel nome è in realtà frutto della creatività di Nathan Williams, che si avvale di altri musicisti quasi esclusivamente per poter portare il suo prodotto “live”. Ma il nostro giovanissimo Nathan (23 anni) ha trovato a Los Angeles il giusto clima (e climax!) dove poter esprimersi, miscelando in questo SUO terzo album, quelle che sono le tradizioni californiane (Beach Boys, Black Flag, Ramones…) con un tocco volutamente sbruffone e da eterno teenager incazzato con tutti. I Black Lips lo odiano. Io invece ammiro la sua capacità di riprendere i Nirvana, dargli un tocco lievemente surf, smanettare per bene col feedback, risultare credibile e lasciarti ancora in bocca il gusto della California. Ascoltare Take On The Word se non ci credete.
La giusta colonna sonora in bassa fedeltà per ricordarsi, ahimè, dei felici giorni trascorsi al mare, ormai solo un lontano ricordo.

Marco Rota 

06/10/10

LOLO

- Frequenze Old School Reissues -

PETER GORDON &
LOVE OF LIFE ORCHESTRA
2010
DFA

Aprire e chiudere una compilation con due brani dello stesso autore è un'evento piuttosto raro e nello stesso tempo un segnale forte e chiaro della stima che vi si porta. A memoria mi riesce difficile portare altri esempi, nonostante di compilation in questa casa ne siano sempre passate parecchie. Lo strano caso è quello del signor James Murphy e del suo Fabric Live. E il musicista in questione si chiama Peter Gordon . Non poteva finire lì ed infatti cosi non è stato, perchè la DFA ha deciso di colmare la lacuna e ristampare una retrospettiva su Peter Gordon e la sua Love Of Life Orchestra che si pone come un ulteriore ed incredibile testimonianza delle tante innovazioni musicali che sconvolsero New York alla fine degli anni ‘70. Queste 9 traccie scelte da Murphy, coniugano un mood danzereccio e laccato, sempre appeso ad accordi di pianoforte e lamenti di sax, con lampi di chitarra distorte, e ci mostrano una visione intellettuale della musica da discoteca protesa alla new wave. E non solo la visione caleidoscopica di Gordon come musicista, ma la sua precisione come produttore e compositore mettono in evidenza il lavoro di un artista la cui influenza sulla musica da ballo è riconoscibile ancora dopo più di tre decenni.


La quinta traccia Still You è una cover di "Ancora Tu". Dubito che la conoscano anche i più ammalati tra i fun di Battisti. Il suono è fantastico, leccato e sessuale, poi bella l'idea di inscenare sul serio i dialoghi di entrambi i protagonisti, mentre in nell'originale di Lucio avevamo solo la controparte maschile.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...