Sarà la sferragliante follia dell’LP dei Morlocks che sta urlando dalla puntina in questo momento, ma mi è venuto il desiderio di scrivere di qualcosa di diverso.
Diverso per modo di dire. Sempre di musica si parla, ma lasciando da parte nuovi e tristi fenomeni mediatici quali Truce Baldazzi (date un’occhiata su youtube se avete il coraggio!), oggi mi va di segnalarvi qualcosa di interessante, impresso sul vecchio e caro supporto cartaceo.
Rocco Lombardi e Simone Lucciola sono i nomi dietro al progetto Lamette, un webmagazine musicale nonché etichetta che pubblica fumetti indipendenti. Niente di più punk, mi viene da pensare.
L’unione di queste passioni ha permesso di dar vita a due numeri speciali della rivista Lamette, trasformando così idoli più o meno conosciuti della musica in tavole a fumetti. Nella GUIDA ILLUSTRATA AL FRASTUONO PIU’ATROCE vol.1 & 2, disegnatori interpretano in modo personale altrettanti artisti/gruppi tra i quali spiccano nomi come Nico, Captain Beefheart, Bowie, Ramones, GG Allin, Suicide, Rolling Stones, MC5 e davvero tanti altri.
Date un’occhiata alle succulente preview ed alle “playlist” complete sul loro blog e seguite recensioni ed interessanti articoli sul sito lamette.it.
Il “do it yourself” esiste ancora, e nessuno può dire che, in casi come questo, non sia di altissima qualità. Supportiamolo.
Ok, stiamo sui generis, ma passiamo ad un paio di novità suonate:
Nobunny - “First Blood”
Indossa una buffa e malconcia maschera da coniglio che gli copre mezzo volto. Niente a che spartire con la cupa inquietudine di Donnie Darko. Justin Champlin suona spesso con addosso solo quella maschera e delle orribili mutande slabbrate, sfoggiando un fisico da bevitore di birra professionista. Ma si muove con disinvoltura sul palco, passando tra brani squisitamente lollipop garage, al garage punk in bassissima fedeltà, con riferimenti ad un certo punk a là Ramones.
Il suo nuovo album, First Blood, uscito il 21 settembre su Gooner Records, è un concentrato di tutto questo. Aperture melodiche e coretti degni dei “peggiori” Beach Boys (Ain't It A Shame), poco più di due minuti e mezzo rock’n’roll tirato con Jerry Lee Lewis che se la ride (Do The Fuck Yourself). Provate a stare immobili con Motorhead With Me se riuscite. Grottesco, gogliardico, weirdo. In una sola parola: divertente.
Video: I Am A Girlfriend (live)
Wavves - “ King Of The Beach”
Forse non troverò enormi consensi da parte degli autori di Frequenze su questo disco ma di sicuro troverò un approdo certo per dire la mia in qualsiasi modo. Eccola allora:
La Fat Possum si sta buttando fuori di casa, dando (giustamente) fiducia ad una schiera di nuovi musicisti non prettamente blues, come invece ci aveva abituato sino a poco più di un anno fa.
Tra questi spicca un ragazzino con la faccia da schiaffi ed un’attitudine DIY degna di (mia) nota. Se i Wavves possono dirsi un gruppo, la realtà dei fatti è ben diversa, perché quello che viene prodotto e suonato sotto quel nome è in realtà frutto della creatività di Nathan Williams, che si avvale di altri musicisti quasi esclusivamente per poter portare il suo prodotto “live”. Ma il nostro giovanissimo Nathan (23 anni) ha trovato a Los Angeles il giusto clima (e climax!) dove poter esprimersi, miscelando in questo SUO terzo album, quelle che sono le tradizioni californiane (Beach Boys, Black Flag, Ramones…) con un tocco volutamente sbruffone e da eterno teenager incazzato con tutti. I Black Lips lo odiano. Io invece ammiro la sua capacità di riprendere i Nirvana, dargli un tocco lievemente surf, smanettare per bene col feedback, risultare credibile e lasciarti ancora in bocca il gusto della California. Ascoltare Take On The Word se non ci credete.
La giusta colonna sonora in bassa fedeltà per ricordarsi, ahimè, dei felici giorni trascorsi al mare, ormai solo un lontano ricordo.
Marco Rota
Marco Rota
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