Robert Plant - Band Of Joy
Il viaggio alla riscoperta di se' stesso attraverso la musica continua imperterrito. Plant, disco dopo disco, anche attraverso brani altrui, continua ad essere credibile. Intanto per ricordare a tutti che la primavera è una stagione mentale.
Antony and the Johnsons - Swanlights
La personalità di Antony è dilagante. Qualsiasi cosa tocchi diventa sua. Anche Bjork, compiacente ospite di Swanlights, per quei pochi minuti di Fletta scioglie i suoi istinti dominanti abbracciata e posseduta. Se amate l'alieno, anche questo dolce viaggio nel suo mondo sarà caldo e confortevole.
Grinderman - Grinderman 2
Non si capisce più dove finiscano i Bad Seeds e comincino i Grinderman. Non che, raggiunta l'eccellenza, sia importante. Qualsiasi cosa facciano questi signori trasuda esperienza e vissuto. Il che li fa partire da un gradino più in alto rispetto a chiunque altro. In questo caso, fra il serio e il faceto, rimangono su quel gradino con un sorriso compiaciuto.
Blonde Redhead - Penny Sparkle
Da amante dei Blonde Redhead ogni qualvolta esca un loro disco mi permetto di avere aspettative di una certa importanza. Ebbene, in Penny Sparkle c'è una certa dose di eleganza che, sino ad oggi, ha fatto da bavaglio per un paio di aggettivi che da giorni tentano di sfuggirmi di bocca.
Loffio. E mediocre.
Eccheccazzo, mi sono liberato.
Black Crowes - Croweology
Ho appena letto che questa bellissima raccolta acustica dovrebbe essere l'addio definitivo dei Crowes al pubblico. Il che, colpo al cuore a parte, mi fa perdere istantaneamente parte della mia giovinezza...Non resta che ringraziare e salutare come nei migliori film a lieto fine. Ps: la lacrima che riga il viso non è parte della sceneggiatura.
Pigbag - Volume One & Two
Siccome c'è una possibilità su un milione che abbiate Dr. Heckle & Mr Jive o qualsiasi altra uscita originale dei Pigbag (si chiama fiducia nel prossimo), ecco perchè dovrete istantaneamente fiondarvi in un negozio e comprare questa opera in due volumi. La buona azione vi darà la possibilità di comprendere come questi meravigliosi disgraziati possano essere uno dei riferimenti assoluti dei vari nani-sulle-spalle-dei-giganti dell'ultima ondata wave/punk/funk (Rapture e Lcd Soundsystem in testa). E poi un pò di storia (in questo caso molto ben confezionata) non ha mai fatto male a nessuno.
Dungen - Skit I Allt
Non è che dalla Svezia arrivano solo le band di pulcini sconosciuti che pigolano al mondo il loro indie pop. Cioè, nella maggior parte dei casi, sì. Ma non in questo.
Qui si parla di psicadelia bella grossa e consistente, tipo San Francisco o Seattle. Fra uno svarione jazz e l'altro, Dungen (ora un ensemble) incornicia il sesto album in maniera pregevole e con un rock-title che ricorda molto la delicatezza delle nevi svedesi: Skit I Allt = Fanculo tutti.
The Jim Jones Revue - Burning Your House Down
Un pò Jerry Lee Lewis, un pò Little Richard, un pò MC5, ascoltando questo disco si prova una insana voglia di vedere un live di Jim Jones. Questo è rock'n'roll. Ne' più, nè meno.
Junip - Fields
A dispetto delle melodie che esprime, questo ellepi ti fa incazzare. Perchè Josè Gonzales da solo fa più o meno la stessa cosa e tu sei lì che cerchi di capire a cosa servono gli altri due.
Piacevole, per carità. La classe non si discute.
Ma è come comprare un grosso raudo e sentire la detonazione di un petardo. Qualcuno regali un pò di polvere da sparo a Josè.
Mark Ronson (& the Business...) - Record Collection
Ivi si racconta la favola di tal Ronson da Londra, baciato dalla fortuna. Bello, alto, abbronzato e ricco. Un pò Fat Boy Slim, un pò David Holmes, ma nessuno dei due veramente. Ecco il limite e la cagione del leggero malessere che circonda Record Collection.
I mentori sono un pò meno belli e abbronzati, ma artisticamente una spanna più dotati (rima fortemente voluta). Molto più volgarmente: finchè si rivedono brani altrui le idee sostengono eccome. Per tutto il resto, anche se la strada è quella giusta, bisogna mangiare ancora qualche bistecca prima di riuscire a competere coi maestri.
3 commenti:
Robert Plantt vince nella categoria "copertina + brutta dell'anno".
però vince per la scelta del gruppo coverizzato dell'anno: mi fa piacere che i Low non piacciano solo a me ! ;)
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