STUBBORN HEART
NEED SOMEONE EP
2012 - One Little Indian Records
Rispetto ad anni fa mi stupisco molto meno quando ascolto musica. Sta probabilmente nella fisiologia del tempo che passa (visti anche i miliardi di gruppi nuovi che si propongono ogni giorno). Nel mio caso sto attraversato un lungo periodo di poco entusiasmo (sentimento che che anima molti trentenni di oggi, ma questo è un discorso più ampio) e un unico forte disprezzo verso la miriade di porcate nu-disco che affollano il web e lo intasano come un cesso rotto. Sono arrivato a capire il sentimento dietro la frase "DISCO SUCKS!" che dagli anni ottanta in poi troneggia su alcune t-shirts.
La verità è che musicalmente ogni "ondata" ha qualcosa di buono, ma ripetuto all'infinito anche quel qualcosa perde di fascino, arrivando addirittura ad urtare.
Ognuno di noi ha una percezione diversa della scadenza dei generi musicali ed è interessante notare come siano i generi stessi che, esauriti ed implosi, si rinnovino dalle loro stesse ceneri, plasmati da vecchi crismi e nuove influenze, simili ma diversi da sè stessi, e pronti per una nuova implosione e rinascita.
E' da qualche giorno che ascolto l'ep di questi due signori, tali Stubborn Heart, una riproposizione in chiave dubstep/electronic/paracula del sentimento decadente che animava l'ondata pop-wave europea della metà degli '80. Un bel lavoro, piacevole e piuttosto ricco per il timpano.
Leggo di paragoni con James Blake, Jamie Woon e SBTRKT (che ci stanno anche), forse per la volontà di certa stampa di portarli subito su un gradino di hype interessante per i giovanotti.
Tuttavia, volendo rimanere sul recente, mi sembra più consono un confronto con gli ultimi Radiohead o con gli Junior Boys o gli Stateless, gente più scafata e navigata, che re-inventa e ricicla il pop con meno trasporto mediatico e più per una intelligente reinvenzione della propria esperienza musicale.
Tuttavia, volendo rimanere sul recente, mi sembra più consono un confronto con gli ultimi Radiohead o con gli Junior Boys o gli Stateless, gente più scafata e navigata, che re-inventa e ricicla il pop con meno trasporto mediatico e più per una intelligente reinvenzione della propria esperienza musicale.
Dietro agli Stubborn Heart ci sono due persone abbastanza in su con gli anni, due dj/producers londinesi, Luca Santucci e Ben Fitzgerald, non due vecchi sia chiaro, ma non certo due ventenni in fregola. E ad una certa età, senza voler togliere nulla alla passione, tutto è più calibrato e pensato.
Stupitevi (fino al prossimo stupore). Buon ascolto.
Qui di seguito un mix dei 2 a tema Northern Soul che evidenzia ulteriormente conoscenza/esperienza/gusto musicale di cui parlavo sopra.
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