08/03/16

THE CORAL - DISTANCE INBETWEEN

- Frequenze News & Reviews -


La "Distance Inbetween" del titolo potrebbe voler significare tante cose.

La distanza del periodo a cui la musica dei Coral fa riferimento, per esempio. Roba di 40 anni fa.

Oppure la distanza fra il tema acustico dei loro ultimi album e questa presa di posizione elettrica più determinata.

Oppure la distanza fra l'approccio più live del presente e quello più dedicato allo studio dei suoni, più raccolto e intimo, del passato.

Oppure anche nulla.

Tuttavia io un valore a questo titolo glielo voglio trovare per forza.

Una definizione di diversità? Un aggettivo qualificativo?
Diversità da tutto ciò che in questi anni è uscito in ambito di rock psichedelico...

Purtroppo lo è. Ma non in termini strettamente qualificanti.

Siamo al riesumè di tanti clichè classici. Di tante melodie consolatorie. Nulla di nuovo.

Un bell'album per chi non ne ascolta tanti altri, per chi non cerca novità. Un bell'album come quello dei Kula Shaker per esempio. Molto simile. Fine a sè stesso.
Stesso piano dei Mando Diao più classici. "Il tempo si è fermato signori! E' il '68 o il '72?"
In poche parole....migliore, o sicuramente più apprezzato, fosse uscito 15 o 20 anni fa, periodo in cui certa roba viveva un'inflazione meno marcata.

Cmq i fan possono star tranquilli. Saranno felici e apprezzeranno.

Ma devono sapere che fuori c'è gente che con gli stessi ingredienti si mette più in gioco di così.
Voglio rimanere POP: Temples (i più freschi), gli stessi Kasabian (vedi primi 3 album), anche Paul Weller cazzo.....che sarà il mod-nonno di tutti ma è anche uno che se c'è da giocare gioca eccome...

Skelly fa il crooner come sempre. La sua voce rende tutto oiled-and-ready-for-insertion (tant'è che due pensierini su un progetto solitario o quanto meno diverso se li potrebbe pure fare sto ragazzo).
I Coral hanno ripreso l'autobus seduti con le spalle al senso di marcia.
Il che lo posso capire da dei ragazzini come i Last Shadow Puppets, per esempio, che si prendono un progetto solo focalizzato al passato (da vedere però cosa sbucherà fuori fra poco dal loro nuovo album) per smaltire i loro amori musicali......ma da degli ultratrentenni all'ennesimo album lo trovo un pò poco originale.

Mah.
Forse a loro interessa solo riprendersi ciò che sanno fare meglio, le loro certezze. Interessa suonare, rimettersi in gioco. Ritrovare il loro pubblico. Forse è così.

Allora forse la distanza nel mezzo non è uno spazio che divide ma uno da colmare, per ritornare a pieno sul pezzo, prima di proseguire.





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