NATHANIEL RATELIFF & THE NIGHT SWEATS
Nathaniel Rateliff & The Night Sweats
Ci sono momenti della vita in cui certi album cadono come manna dal cielo.
In una estate sommersa da suoni glaciali, con orecchie ormai abituate a pad, sintetizzatori e battute in 4...questo ciccione peloso di Denver ha rivitalizzato le mie radici musicali.
Taggo: Otis Redding, Van Morrison, Bob Seger.......le rotaie sono quelle.
Il paesaggio dal finestrino è un verde altipiano di fine sessanta con saliscendi vocali e musicali tipici del periodo. Si passa dal Southern al Blue - Soul, in purezza. E si capisce subito che ci si deve aspettare un discone: "I Need Never Get Old" è la canzone mancante della colonna sonora di "Remember the Titans", una flebo di felicità istantanea, provate a partire meglio di così!
Fra svariata negritudine la pennata bianca del sud negli assoli si sente.
Ed è un bene, perchè dona profondità ad un disco che rischierebbe di apparire simile, almeno sulla carta, ai lavori dei contemporanei oldschool-soul-oriented di colore. Invece vi consiglio di non farvi ingannare, poichè il manico qua ha sì palesi influenze color cioccolata, ma le radici sono altrove.
Parliamo del meglio: meraviglioso l'approccio guascone di "S.O.B. (Son of a Bitch)": testo ubriacone accompagnato da battimani e cori gospel.
"Look It Here" al Wigan Casino avrebbe fatto la sua porca figura...."Thank You" è uno dei più bei pezzi da domenica mattina degli ultimi anni, appoggiato su un basso obeso e bolloso come un vecchio sul suo bastone.
E mentre "Shake" vi farà fare l'amore su un morbido e lussuoso tappeto musicale, "I'd be waiting" e "Mellow Out" sistemeranno le lenzuola augurandovi un buon sonno.
E la copertina?! Quest'uomo ci crede. E fa bene a farlo.
Parliamoci chiaro: ogni tanto ci vuole un disco così. Se non riuscite ad apprezzarlo non siete ancora pronti ad invecchiare con un briciolo di onore.
Peace.
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