- Frequenze review -
Musicisti dico a voi: è possibile perdere un album!? Tutte le registrazioni, tutto il lavoro, tutto?
Al giorno d'oggi sembra impossibile, invece è possibile o almeno è il romanzo che ci raccontano Thomas Bullock (Map Of Africa, Rub n Tug, A.R.E. Weapons) e Eddie Ruscha (Secret Circuit).
La storia che vi ho abbozzato fa riferimento a loro, al secolo The Laughing Light Of Plenty e al loro album pubblicato nel 2009 in pochissime copie distribuite solo per il mercato giapponese e mai ristampato, nonostante la richiesta fosse crescente grazie al singolo "The Rose". Potenzialmente l'inno disco-rock degli anni zero. E fino ad ora pressochè sconosciuto più, se non agli addetti ai lavori.
Per rimediare al danno, a distanza di sei anni dal fattaccio spuntano come per magia le prime registrazioni, pubblicate sotto un altro nome con riferimenti espliciti al passato.
Un vero e proprio scontro di stili, psichedelia, balearic, folk, rock, disco, blues amalgamate con la vocazione e il talento di pochi.
Sicuramente vale ancora la pena di ascoltarlo.
Iniziate il vostro viaggio.
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