30/01/15

RACHELE BASTREGHI - MARIE

- Frequenze News & Reviews -



Rachele Bastreghi mi è sempre piaciuta. La trovo di una delicatezza complicata. Una donna che non oso immaginare perchè non voglio aver a che fare coi sentimenti che mi provoca. Mi porta su terreni difficili. Quindi lasciamo perdere questa parte e parliamo di musica.

Vidi i Baustelle all'Io Club di Rimini, in un glorioso giorno prima della sua chiusura.

Sinceramente non riuscii a capire dove finisse Bianconi e cominciasse lei. Musicalmente parlando intendo.
Sul palco mi arrivò la fusione. E questo mi piacque parecchio. Perchè non è facile armonizzare caratteri che tendono alla preponderanza. Serve equilibrio.
E il gruppo toscano è uno spartito di orchestra sotto tutti i punti di vista. Mi parvero dei metronomi, super organizzati.

Dei Baustelle preferisco i brani in cui Bianconi si limita ai cori. Non amo molto il suo tono da menestrello grave. Al contrario la voce della Bastreghi rimane molto più melodiosa e calda. Fosse per me farei cantare solo lei.

L'altro giorno, camminando per un Media World qualsiasi, mi sono trovato davanti la sua foto stampata sopra una pila di cd: non ero a conoscenza del suo progetto solista, è stata una piacevole sorpresa.

Trovo l'intero progetto denso di una grande raffinatezza: un pò perchè lei, raffinata, lo è per genetica, un pò perchè l'impostazione rispetta dei canoni pop per nulla scontati (a parte i brani propri, cover di Patti Pravo e Equipe '84 fuori dalle solite righe), che si specchiano in un gusto per le grandi signore del passato (Mina, Vanoni, Patti Pravo stessa, etc) portato su binari sonori più moderni (ottima da questo punto di vista la produzione di Ferrario/Rondanini/Carnevale).

Dolce decadenza: meno pesante rispetto ai Baustelle, più femminile, aggraziata, garbata. Splendida la versione strumentale di "Folle Tempesta", dove l'amore per la produzione di Morricone è palese e lautamente rappresentata.

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