JANELLE MONAE
THE ELECTRIC LADY
2013 - Bad Boy
"Janelle Monae è la nuova via. La continuazione dei percorsi di Prince e Stevie Wonder, della cultura space-funk di Clinton, lo svolgimento del tema hip-hop degli Outkast, l'evoluzione del pop di Beyoncè e Kelis, la parabola ascendente dell'onda meccanica di Grace Jones, la fantasia glam di Bowie e molto altro".
Questo sono io che scrivo il 26 maggio 2010 su questo stesso blog. Mi autocito perchè il riassunto rendeva ed era il miglior modo per (ri)presentare su queste pagine web la figura di questa dea elettrica.
E' uscita la quarta parte del concept post-espressionista di Milady Monae, "The Electric Lady" (che abbraccia e prosegue le precedenti suites), una goduria multi-genres che accompagna il delirio senziente di una artista che è puro genio.
La adoro e forse si era capito.
Ragazzi, questa è troppo avanti per essere compresa adesso. Tutti noi cominceremo a capire qualcosa del poema fantascientifico che ci ha regalato solo nel prossimo decennio. Adesso però, concedetemelo, è necessario dare la giusta importanza al suo senso artistico. Non preoccupiamoci di capire, preoccupiamoci di ascoltare.
Un consiglio: dopo aver digerito questo episodio (Suites 4 e 5) riprendete gli altri e fatevi un viaggio cosmico di più di tre ore in compagnia dell'estro di questa signorina. Piano piano i particolari più lontani e sfocati diverranno definiti e probabilmente percepire la maestosità dell'opera nella sua interezza sarà più semplice.
Buon viaggio.
Ps: è interessante accostare certi "visionari" della musica fra loro.
Esempio: anche quella di Jimi Hendrix era un'opera in più parti. Da appassionato e conoscitore mi limito a dire che, per esempio, Axis: Bold as Love e Electric Ladyland sono ben più di due album dello stesso autore. Sono due capitoli che andrebbero ascoltati e letti insieme perchè parte di uno stesso viaggio, dove la figura dell'alieno sulla terra (e qui torniamo alla fantasia extraterrestre che circonda anche la Monae) è il cardine su cui ruota l'inconscio musicale dell'artista, che quell'alieno era convinto di esserlo veramente. Un pò come George Clinton (che da Hendrix riprende pari pari) o il primo Bowie più tardi. E mi fermo lì...
In Janelle Monae questo aspetto si espleta nella figura di una donna-androide che valica le suites della sua storia, mescolando il passato e il futuro attraverso i suoi "meravigliosi ingranaggi".
Sono innamorato (artisticamente intendo).
Un consiglio: dopo aver digerito questo episodio (Suites 4 e 5) riprendete gli altri e fatevi un viaggio cosmico di più di tre ore in compagnia dell'estro di questa signorina. Piano piano i particolari più lontani e sfocati diverranno definiti e probabilmente percepire la maestosità dell'opera nella sua interezza sarà più semplice.
Buon viaggio.
Ps: è interessante accostare certi "visionari" della musica fra loro.
Esempio: anche quella di Jimi Hendrix era un'opera in più parti. Da appassionato e conoscitore mi limito a dire che, per esempio, Axis: Bold as Love e Electric Ladyland sono ben più di due album dello stesso autore. Sono due capitoli che andrebbero ascoltati e letti insieme perchè parte di uno stesso viaggio, dove la figura dell'alieno sulla terra (e qui torniamo alla fantasia extraterrestre che circonda anche la Monae) è il cardine su cui ruota l'inconscio musicale dell'artista, che quell'alieno era convinto di esserlo veramente. Un pò come George Clinton (che da Hendrix riprende pari pari) o il primo Bowie più tardi. E mi fermo lì...
In Janelle Monae questo aspetto si espleta nella figura di una donna-androide che valica le suites della sua storia, mescolando il passato e il futuro attraverso i suoi "meravigliosi ingranaggi".
Sono innamorato (artisticamente intendo).
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