Dovete sapere che venerdi 15 marzo uscirà il nuovo album dei Granturismo (Caulonia Limbo Ya Ya) e proprio oggi alcune fra le maggiori webzine musicali italiane (Sentireascoltare, Rolling Stone, etc) pubblicano in esclusiva un brano di quell'album, accompagnato da una copertina animata che vuole sostituire il classico video a copertina statica.
Anche noi siamo fra quelle. Una buona dose di nepotismo ha aiutato, ovvio.
A tempo debito avevamo espressamente chiesto di pubblicare Distanze e, fortunatamente, siamo stati ascoltati ed esauditi (nepotismo parte seconda).
Passiamo al brano: chi scrive è una persona piuttosto chiusa e amante delle atmosfere invernali. Mi piacciono i nuvoloni, la pioggia, il freddo, la neve, le scogliere alte battute dal vento, le montagne, le distese d'erba gelate.
Quando ho sentito Distanze mi è successa una cosa strana. Mi è venuta voglia di caldo, di sole. Di sabbia tiepida, d'estate. Cioè quattro cose che sopporto per, si e no, 10 giorni l'anno.
Potrà sembrare una banalità fine a sè stessa e, in un certo senso, vorrei che lo fosse. Ma non lo è.
Distanze mi ha fatto sentire vecchio. Perchè la sua leggerezza ha amplificato alcuni dei miei ricordi più vaghi e lontani (che non specificherò). Ma anche spensierato, poichè non sono ancora così vecchio per rimpiagerli troppo.
E rilassato.
E mi ha fatto venir voglia di mettere un'amaca in giardino.
E di correre a Cesenatico in spiaggia, cosa che poi ho fatto.
L'ho anche fatta sentire a mio figlio di 3 anni, che l'ha ascoltata tutta, come prima aveva fatto solo con la sigla di "Lo Chiamavano Trinità", "Lonely Boy" dei Black Keys, "Clint Eastwood" dei Gorillaz e (Marie is the name) of his latest flame di Elvis.
Lui è uno difficile. Molto più di me.
Non sono contento di tutto questo perchè Claudio è una persona che mi piace molto di più criticare, lui lo sa. Le critiche a lui mi vengono bene.
Tuttavia, come semplice ascoltatore, questa volta sono costretto a togliermi il cappello: Distanze, molto semplicemente, dona antigravità.
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