07/11/12

LA FAVOLA DEI DISCHI DELLA SETTIMANA

- Considerazioni -

Il disco della settimana di Stereogum è questo:


Dunque: i dischi della settimana sono un modo come un altro per aggiornare i vari blog/siti/webzine, ed è una iniziativa lodevole, perchè parlare di musica nuova fa sempre bene.
Però il termine "disco della settimana" (usato spesso impropriamente) implica un prodotto che merita attenzione, un qualcosa che il consumatore/ascoltatore medio deve quanto meno poter prendere in considerazione di comprare.

Questo significa che ci sarebbero 52 dischi all'anno da considerare come inequivocabilmente importanti. Cinquantadue dischi.
Io ascolto musica dalla mattina alla sera. Il mio tempo è scandito dalla musica. Cinquantadue dischi "folgoranti" (cioè da avere assolutamente) non li trovo neanche in 5 anni. 

Però è anche vero che io sono uno solo e non una intera redazione (come nel caso di Stereogum e affini), quindi ripongo la massima fiducia in chiunque desideri sbattersi per farmi notare roba tosta da passare sotto le orecchie.

Questa mattina, per la prima volta, dopo aver letto la rece di Tom Brelhan sul disco della settimana (Prince Rama) di Stereogum, mi sono voluto calare nei suoi panni ed ascoltare tutto il disco, dall'inizio alla fine, perchè se qualcuno trova 52 dischi nuovi all'anno da mettere in bacheca magari ha ragione lui.

Tom. In amicizia. Ma vaffanculo và.

Io non so cosa diavolo ascolti, ma se puoi anche solo considerare un secondo questo riciclo di porcate anni'80 come disco della settimana, parlando di Incredible Bongo Band solo per un insieme di percussioni che ormai assembla anche mio figlio di 3 anni con il Bontempi della nonna, e una voce paragonata a Babe Ruth per un timbro vagamente simile, perdi nei miei confronti ogni tipo di credibilità della settimana.
Anzi, meriti di comprartelo, questo disco (ma magari te l'hanno già regalato), e sorbirtelo fino alla prossima ciofeca della settimana, perchè di più penso proprio tu non possa reggerlo (questo per la stima che cmq nutro nei tuoi confronti).
Spezzo invece una lancia in favore dei produttori dell'album (membri di Animal Collective e Ariel Pink), che grazie ad un buon grado di furbizia (e soprattutto ai loro software), hanno almeno regalato dinamica ad un sacco di idee riciclate. Come a dire: "...almeno battiamo il piedino".

Tornando a bomba: alla luce di questi 40 minuti passati con Prince Rama, adesso posso comprendere come si possano trovare 52 dischi della settimana all'anno. Ogni cosa mi è più chiara.

E adesso succhiatevi il ghiacciolone delle sorelle Krishna, così per farvi un'idea. E siccome amo i dibattiti, spero che qualcuno abbia voglia di infamarmi e dare ragione a Brelhan.



Da notare la rece della Rough Trade:

'Top Ten Hits of the End of The World' non è solo un album pop, è una retrospettiva di tutti gli album pop mai realizzati. Niente di simile è mai stato tentato da una singola band (e per forza cazzo - scusate -), e i suoi echi residui continueranno a tormentare questo mondo e l'altro".
Ecco, avete detto bene: "tormentare".
Ora sostituite i termini "gli album" con "le stronzate".
Avrete una traduzione più veritiera di chi "gli album", in un modo o in un altro, li deve vendere...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi cazzo credi di essere tu che parli di tempi passati che se va bene hai 19 anni!!!!
Adesso ogni stronzetto che sa scrivere due belle congiunzioni apre un blog e regala al mondo il suo credo!
Compi almeno trent'anni prima di scrivere pareri!

E non ci crede nessuno che ascolti musica o compri dischi!Se va bene fai il figo alle feste dei tuoi amichetti con 10 cd masterizzati!!!!

Deni ha detto...

Caro Anonimo grazie dell'intervento.
Il tuo è stato appena eletto "commento della settimana", intanto per stare in tema.

Lo dicevo io che questi baffi finti non avrebbero nascosto la mia pubertà. Maledetta giovinezza!

Marco ha detto...

Anonimo!Sei fuori strada di migliaia di km!

:-D :-D :-D

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