08/09/09

SOUL VIBES

- A "What Goes On" column -

"I Know You Got Soul"
Eric B


Laura Vane and The Vipertones
Omonimo

2009 Unique

La Unique Records non produce chiunque. Ecco cosa mi ha spinto ad approfondire la conoscenza di questa signorina inglese, ex corista di Gnarls Barkley e The Streets (e altri un pò meno conosciuti), da tempo nel giro delle produzioni nu-funk, ma mai direttamente come front-woman. Tutta colpa dei Vipertones, un gruppo di musicisti anglo/tedeschi come si deve, che l'hanno spinta (vista anche la disponibilità e la partecipazione dell'etichetta) a cavalcare l'onda come solista. E hanno fatto bene: non una grande presenza sul palcoscenico (chissenefrega, sempre meglio di Lady Ga-Ga), ma sicuramente una voce che vale la spesa del biglietto di un live e soprattutto di un disco. Quelli della Unique hanno la vista lunga, e dopo un singolo apri orecchie come "Steam", hanno piazzato il cavallo di battaglia: "Am I Dreaming", un uptempo soul con un melodia che ti si incolla in testa tipo attack. Dieci giorni che non riesco a canticchiare altro, boia lei. Gli interessati tengano una quindicina di euro in tasca per la fine di settembre.

mp3: Laura Vane and the Vipertones - Steam

Listen & Buy the album
Laura Vane Myspace




Mayer Hawthorne
A Strange Arrangement

2009 Stones Throw

Un altro bianco con la passione per la musica nera. Mayer Hawthorne è una specie di nerd (almeno nell'aspetto) che fino a poco tempo fa si occupava esclusivamente di hip hop. Poi, non so in seguito a quale evento, si è ritrovato ad avere un falsetto niente male (mi auguro per lui non sia ciò a cui è più lecito pensare). In realtà, scherzi a parte, come ogni artista con (sani) trascorsi hip hop, Hawthorne coltiva una leale passione per tutto ciò da cui l'hip hop attinge, soul compreso. Da qui la volontà di cimentarsi con una release totalmente incentrata su questo tipo di musica. E' interessante notare che in America questa produzione Stones Throw è indicata come una delle migliori opere prime dell'anno...A differenza di ciò che ho letto (confronti diretti con Curtis Mayfield - un attimo per cortesia) dopo averlo personalmente ascoltato, mi permetto di consigliarlo primariamente a chi in un disco cerca soprattutto momenti di spensieratezza e lascia i paragoni nei giornali. Il sapore è di una caramella retrò con un dolciastro piuttosto marcato: linee melodiche che vanno dai Temptations a Gaye, a "falsetto" Mayfield, senza trovare realmente approdi certi - non che questo sia un difetto, anzi. Il ritmo generale è uno "slow" alternato a rullate di batteria un pò più dichiarate (il Northern soul classico di "Your Easy Lovin' Ain't Pleasin' Nothin'" ne è un buon esempio) e temi che non si allontanano troppo dal sospirato amore dei '50s (almeno come intenzione - vedi "Maybe So, Maybe No", "Make her Mine", "Shiny and New", "Let Me Know"). Il tutto prodotto ad hoc da un'etichetta che della musica nera (in questo e in altri casi, non propriamente di fatto) ha costruito un proprio modus-vivendi. Anche per questo potete stare certi di ciò che acquistate.

mp3: Mayer Hawthorne - Let Me Know

Buy the album
Mayer Hawthorne Myspace




Kylie Auldist
Made Of Stone

2009 Tru Thoughts


La storia ci insegna che, giusto o sbagliato, l'orchestra viene sempre dopo il suo crooner. Per non sfuggire a questo inossidabile paradigma la Tru Thoughts esclude ogni forma di collaborazionismo dalla copertina di "Made Of Stone" regalando ogni elogio alla Sig.na Auldist e tralasciando dalla ribalta il motore ritmico del disco, una delle migliori orchestre a propulsione funk sulla terra: i Bamboos. Ciò nonostante è la stessa Auldist, nelle interviste ufficiali, a pareggiare la situazione valorizzando l'enorme aiuto di Lance Ferguson & C. sia nella scrittura, sia nella stesura di questo secondo album in studio. "Made Of Stone" segue "Just Say" (il precedente album) come fratello gemello. Tuttavia l'intenzione di scavare ulteriormente verso orizzonti più pop qui è più lampante. Per un paio di motivi: il primo è che la gamma di generi presi in considerazione è un pò più varia (non solo soul/funk ma anche punte pop e raggae, per esempio), il secondo è rivolto alla produzione vera e propria (e qui si può anche storcere un pò il naso..). Lance Ferguson (musicista/produttore), a differenza di come ci aveva abituati (leggi progetto Cookin' on Three Burners per esempio), ha accantonato la potenza primitiva dei suoni a presa diretta, per lasciare spazio alla pulizia dinamica di uno dei detergenti sonori più in voga al momento, il Pro Tools. Questo "apre" il disco ad una più vasta gamma di ascoltatori, ma lascia un pò affranti tutti quelli che contavano sul grezzo sbidonamento di un funk più vero. Pazienza.
L'efficacia dinamica dei Bamboos rimane eccome. Anzi, anche se privata delle piccole saturazioni che la renderebbero più "al sangue", chiude comunque un cerchio avviato proprio dalla maturità vocale e artistica della Auldist. In cima al genere insieme ad Alice Russell e Sharon Jones.

mp3: Kylie Auldist - I Will

Listen & Buy the album

Kylie Auldist Myspace

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...