Per i 40 anni di Space Oddity, la EMI mette in vendita su I-TUNES (tramite il sito del cantante), solo in versione digitale, un Ep con 4 versioni del celebre inno. Ora, siccome si sta parlando di download digitali e più o meno tutti nella loro libreria di mp3 hanno QUEL brano di Bowie (sperando che abbiano poi MATERIALMENTE anche il disco vero...), l'operazione, inizialmente, è parsa essere un buco nell'acqua gigantesco. In realtà la vera mossa è un'altra: ai quattro brani elencati qui sotto sono state aggiunte separatamente le 8 tracce originali che compongono il brano (il giro di basso e batteria, le chitarre, il mellotron, i fiati e gli archi, i cori, la voce, etc.) dando così la possibilità a chiunque ne abbia voglia e tempo (e software, chiaro), di remixare, ri-editare, ri-mescolare a piacimento uno dei più grandi successi della storia della musica rock.Ho paura che molte label seguiranno. E momentaneamente non capisco se la cosa mi piace o mi terrorizza.
The Space Oddity Digital EP
Space Oddity (original UK mono single edit)
Space Oddity (US mono single edit)
Space Oddity (US stereo single edit)
Space Oddity (1979 re-record)
6 commenti:
BLASFEMIA PURA
Ti terrorizza? Eppure mi pareva che il concetto di mash up ti trovasse molto favorevole.
Cmq sia la blasfemia ha sempre favorito il progresso, nel bene o nel male, e soprattutto in ambito pop.
i mashup non si fanno con le tracce separate. La difficoltà e la bellezza della cosa stanno proprio in quello.
Ehhh, non sempre.. Sabato ho conosciuto un dj che li fa', e mi ha detto che in rete riesci a trovare spesso le canzoni "smontate". Non tutte, certo. Ma spesso i mashup si ripetono nella scelta dei pezzi usati, almeno per quanto riguarda le tracce vocali, proprio per questo motivo. Da una decina di giorni, ad esempio, pare che si trovino le versioni a cappella di tutti i singoli di Michael Jackson (chissà perchè).
Vedi Clod, è proprio questo che mi terrorizza.
Considero il mash up e il remix (e re-edit in generale) come una vera e propria arte. E una parte FONDAMENTALE di quest'arte sta proprio nell'arrivare a tracce che non si trovano, anzi, a volte, la vera bravura di chi "gioca" con queste cose sta nel ripulire il brano originale per ottenere ciò che desidera. Qui c'è il lavoro certosino, qui c'è la ricerca.
Il fatto di distribuire apertamente questi "oggetti preziosi" sminuisce non poco tutto il lavoro che ci potrebbe e dovrebbe essere alle spalle.
Prova a pensare alla grandiosa ricerca di Dj come Jam Master Jay, Terminator X, Cold Cut e altri colossi da consolle hip-hop anni 80/90...
Purtroppo, da parte delle major, si tratta di accompagnare un'onda e cavalcarla al meglio (oggi tutti remixano o possono farlo. Nel 90% dei casi i brani più scaricati o venduti sono proprio i remix e non gli originali...).
Dare alla gente ciò che cerca senza alcuna fatica da una parte è inevitabile (per mantenere viva l'anima del commercio) dall'altra è DECISAMENTE svilente per la musica tutta e per chi per trovare o elaborare certe cose ci ha messo amore e anima.
Ma certo, hai ragione.
Non posso che essere d'accordo col tuo discorso, dal momento che sono pure uno pseudomusicista!
Dico solo che, cavalcando l'onda del mash up, le case discografiche (e gli artisti stessi) promuovono i loro prodotti in maniera totalmente gratuita e capillare.
E lucrosa, certo.
E svilente.
Ma in fin dei conti anche nei favolosi '60 i grandi artisti condannavano la stampa clandestina di bootlegs, e poi si scopriva che chi apriva gli archivi di nascosto erano spesso proprio loro (vedi il caso clamoroso Bob Dylan - Great White Wonder, un disco pirata che arrivò pure nella Top Ten) !!!
Dico solo che questo tipo di "blasfemia", come la chiama giustamente Ale, è deplorevole fino a un certo punto, dal momento che farà nascere di sicuro un nuovo modo di fare Pop: è un pò come dare contro al letame che si dà nei campi per fare crescere il grano.
E te lo dice uno che, come sai, ha costantemente la puzza sotto il naso.
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