Jarvino è fatto così.
Pubblica un disco solista per poi tornare in sordina…sembra sparito definitivamente quando d’improvviso riappare con in braccio una nuova creatura musicale e sulle labbra una delle sue classiche uscite, asserendo che nella musica pop le parole non sono affatto importanti. Le parole rappresenterebbero non soltanto una costola ben poco necessaria alla musica, ma sarebbero proprio il male del pop, con la macchinosa ricerca di una rima che sia “musicale” e che rimanga in metrica. Una forzatura, spesso sgraziata, della comunicazione incastrata tra le leggere note di un brano. Questo quanto avrebbe affermato Jarvis Cocker sul palco del South by Southwest Festival che si svolge ad Austin, nel profondo Texas.
Il ragazzino 46enne originario di Sheffield addurrebbe il fascino letterario di alcuni brani immortali alla semplice quanto efficace capacità interpretativa di chi li cantava.
Forse in parte potrebbe avere ragione…chi può dirlo in fin dei conti.
Bisogna però ricordare che il Nostro ha da sempre una vera e propria passione per le provocazioni e questa parrebbe proprio una delle sue.
Io ringrazio il fatto che almeno questa volta abbia mantenuto le braghe ben allacciate ed al suo posto. Rimane da domandarsi il perché non abbia fatto uscire “Further Complications” come un album coerentemente strumentale...
Marco Rota
Jarvis Cocker - Fuckingsong
da Further Complications ('09)
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