05/11/08

RAPHAEL SAADIQ - THE WAY I SEE IT

- Frequenze Hope Review - Recensione n. 102/08

Sure Hope You Mean It
100 Yard Dash
Keep Marchin'
Big Easy (Mp3)
Just One Kiss
Love That Girl
Calling
Staying In Love
Oh Girl
Let's Take A Walk
Never Give You Up
Sometimes
Oh Girl


2008, Columbia Records
Buy it from Amazon
Raphael Saadiq Myspace

E' da settembre che questo disco giace immobile in macchina e mi tiene compagnia negli spostamenti casa/lavoro-lavoro/casa. Sono talmente abituato a vederlo sotto il bracciolo di fianco al sedile che mi è stupidamente passata di mente l'idea di recensirlo. Stamattina la vittoria di Obama ha riportato nell'aria un rinnovamento che sa di cose passate. Oggi il mondo è diverso. Qualcosa è scattato. Per me, proprio quando ho messo in moto la macchina. Love that Girl è partita come una freccia, una fitta al cuore. Il disco che fino ad oggi mi aveva accompagnato in modo così discreto nei miei spostamenti è esploso con una potenza deflagrante accompagnato dagli avvenimenti. Eccolo qua, Raphael Saadiq, a black man and his soul: incredibile, tutto sembra essere tornato al posto giusto. Il cembalo e la batteria hanno un ritrovato sapore, i suoni sono original Motown oriented. Tutti gli estimatori di Eli Reed, The Solution, Sharon Jones e Nicole Willis possono correre a comprare questo disco senza alcun indugio. Il vero compito di questo quarantaduenne statunitense, con brani come Let's Take a Walk, Keep Marchin', Big Easy (New Orleans Uptempo Rules!) o Just One Kiss (una ballatona alla Smokey Robinson), è proprio quello di riportare l'interesse dei più giovani verso la musica delle origini e i nomi che ne hanno fatto la storia: Gaye, Robinson, le Supremes, i Temptations. Un compito culturale importante. Per questo, alla fine, si sopporta anche il remix di Oh Girl con Jay Z che rappa inutilmente sopra la melodia. Ci sta. E' innanzitutto una connessione diretta coi precedenti lavori di Saadiq, e una constatazione neanche troppo sottointesa della provenienza di certe cose: "Ehi ragazzi, l'hip hop è stato costruito qui sopra..".
E nel 2008 dell'electro e degli anni ottanta riciclati in tutte le salse, c'è una terza grossa fetta di musica che richiede attenzione. Pensieri e melodie che la gente componeva già in una lontana epoca di rinnovamento e speranza. Da oggi è bello pensare, dopo gli ultimi avvenimenti, che quei tempi, nel cuore e nella testa della gente stiano per tornare.
Un definitivo bentornato al Soul, allora. Ce n'era veramente bisogno...Yes, They Did.

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