Certamente non sono mai stati dei ragazzi modello, questo è certo. Forse la definizione che meglio incornicia i Black Lips è proprio quella che loro stessi hanno usato per intitolare l'ultimo album: Good, Bad, Not Evil. I ragazzacci di Atlanta fanno uscire il singolo che licenzia la loro scanzonata essenza. Un brano sghembo che pesca nella tradizione del rock'n'roll anni 50 almeno quanto nei coretti merseybeat e gioca spensierato e un pò cazzone con temi sociali estremamente seri: "Bad Kids, products of no-dad Kids, etc.", diventando potenzialmente un inno punk nel vero senso del termine. Il video mostra scene di teppismo, caos, disordine e le accompagna con una simpatica faccina che saltella sul testo del brano, tipo Karaoke, ad enfatizzare liriche semplici e dirette da cantare a squarciagola come nella migliore tradizione di gruppi storici della cultura punk come Ramones o Sex Pistols. I Black Lips, seppur con le dovute differenze (il loro è un garage/punk decisamente festaiolo e cazzereccio da prendere soprattutto con un sorriso), sono fra i gruppi più musicalmente vicini a quella cultura, nata nella costa est degli Stati Uniti e successivamente emigrata in Inghilterra, originariamente continuazione del filone garage classico e simbolo (soprattutto nell'accezione inglese) di anarchica ribellione e nichilismo. Ma rimaniamo sulla band: per chi desidera approfondire l'argomento Black Lips, può leggere la nostra recensione di Good, Bad, Not Evil e guardarsi l'intero concerto al Mc Carren Park di Brooklin (tenuto in agosto e offerto dai nostri amici di Baeble Music) in compagnia di un King Khan versione vestitino dorato. Momento clou: una Bad Kids con lancio di rotoli di carta igienica tipo stelle filanti e balli incontrollati. Buona visione.
(Mp3) Black Lips - Bad Kids
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