Pellicce d'estate.
Mentre qua in Italia il caldo impazzava, la gente prendeva il sole e i bimbi si tiravano bombe d'acqua, lo scorso Ferragosto, lontano mezzo mondo, c'era chi si rinchiudeva in uno studio radiofonico per registrare la riuscita di un paio di nuovi brani. Lo hanno fatto Dan Boeckner e Alexei Perry, gli Handsome Furs. Gli studi erano quelli di RadioK.org e questo è ciò che ne è uscito: Legal Tender e Thy Will Be Done, pezzi che potrebbero ricordare la produzione dei Kills quando ancora (ed era poco fa) si rotolavano fra blues, sporcizia ed elettronica minimale. Se, per motivi da definire, vi siete persi Plague Park, primo disco di Boeckner & Perry (del 2007), per cortesia, andate a recuperarlo. Ps: Gli H.F. sono attualmente in tour in europa (Italia esclusa), per info date uno sguardo al myspace.
Over the Pop.
Qua mi sbilancio. Mi è capitato di sentire l'ep (Metropolis:the Chase) di tale Janelle Monae. E' da un pò che, in ambito black, non usciva qualcosa che mi colpisse a tal punto. Nessun singolo eclatante, bensì qualcosa di complesso e variegato che va oltre il pop: lassù, a sfiorare/scomodare Outkast e Prince.
Pensate che esageri? Io mi fido delle sensazioni. Datele ancora un pò di tempo: se la potenza (e la varietà) armonica della sua voce si stabilizzerà definitivamente sulle idee musicali che mette in campo fin da oggi (dall'r'n'b alla psichedelia passando addirittura da melodie classiche !), non sarà facile per nessuno tenerle testa. E la black music avrà una nuova regina (di un'ampia spanna sopra a tutte). Ha una marcia in più, fidatevi.
Ps: L'avevo detto che mi sbilanciavo. Il tempo dirà se avrò ragione.
Ladyhawke non è un film.
Qualche giorno fa, il prode Ale Franchini faceva giustamente notare al resto dello staff di Frequenze quanto fosse giusto inserire Ladyhawke nelle playlist radiofoniche. Affermazione più che opportuna. Quello di Pip Brown (vero nome della neo-zelandese) è un buon debutto. Un disco ottimamente prodotto, con alcune buone parentesi in battuta Cut-Copy-style, linee di basso alla Pet Shop Boys e ritornelli parecchio azzeccati. Le influenze eighties pop procedono con passo deciso a dire la loro anche nella odierna produzione musicale (e in questo disco c'è n'è sono parecchie, da Cindy Lauper, a Blondie, alle Bananarama e così via). Quello di Ladyhawke è un altro interessante nome da aggiungere alla schiera delle self-made-women sulla cresta dell'onda (Mia, Santogold, Lykke Li e Co.) e soprattutto un altra mise sexy-punk che va a rimpinguare le copertine di NME.
(Mp3) Ladyhawke - From Dusk Till Dawn
Francia: elettronica o Yè-yè ?!
Anche Ladyhawke afferma "Paris is Burning", ed ha ragione: parentesi contestative a parte, Parigi e tutta l'odierna Francia stanno regalando parecchio calore e soddisfazioni marcatamente dance. Sembra che l'elettronica abbia trovato una casa ideale in questo ambiente fashion/decadente fatto di club a' la mode e cafè, dove anche l'intellettuale di turno, nascosto da libri e giornali, batte il piedino di nascosto. Succedeva più o meno la stessa cosa anche negli anni sessanta, quando Brigitte Bardot, Serge Gainsbourg, Francois Hardy e Jacques Dutronc scuotevano le vite dei Francesi con successi della nascente Yè-yè musìc, sviluppatasi grazie all'apporto fondamentale di un programma radiofonico ell'epoca molto conosciuto, chiamato Salut Les Copains. Oggi, la gioventù francese (ma non solo quella, ahimè) sembra aver giudicato come alternativo e vincente l'uso del sintetizzatore rispetto a quello più classico e banale della chitarra o di uno strumento suonato. I tempi cambiano, si sa. Ma, a volte, è più la mancanza di conoscenza nei riguardi di certa musica persa nel passato a non permettere una scelta più attenta o un giudizio leale. A voi un paio di estratti dai due generi presi in considerazione: il Tellier remixato dall'altro francese Sebastian Vs la dolce Hardy che, almeno per quanto riguarda noi, si aggiudica il match a mani basse.
(Mp3) Sebastien Tellier - Sexual Sportswear (Sebastian Remix)
(Mp3) Francois Hardy - Je Pense a'Lui
Poker di Re o Scala mancata ?
Il Poker è sfumato. Se a Only By The Night togliete quattro brani (che indico sotto) otterrete un sinfonico nulla. Oppure un discreto album degli Stereophonics. A voi la scelta. Cosa abbia spinto la famiglia Followill su terreni così lontani dalla tostaggine sudista a cui eravamo abituati non è affar nostro (in effetti è sicuramente un affare.....loro). In ogni caso, segnatevi Closer, Crawl, Use Somebody e Sex On Fire. Quando vi usciranno dalle orecchie (soprattutto le ultime due) passate ai vecchi album.
Mentre qua in Italia il caldo impazzava, la gente prendeva il sole e i bimbi si tiravano bombe d'acqua, lo scorso Ferragosto, lontano mezzo mondo, c'era chi si rinchiudeva in uno studio radiofonico per registrare la riuscita di un paio di nuovi brani. Lo hanno fatto Dan Boeckner e Alexei Perry, gli Handsome Furs. Gli studi erano quelli di RadioK.org e questo è ciò che ne è uscito: Legal Tender e Thy Will Be Done, pezzi che potrebbero ricordare la produzione dei Kills quando ancora (ed era poco fa) si rotolavano fra blues, sporcizia ed elettronica minimale. Se, per motivi da definire, vi siete persi Plague Park, primo disco di Boeckner & Perry (del 2007), per cortesia, andate a recuperarlo. Ps: Gli H.F. sono attualmente in tour in europa (Italia esclusa), per info date uno sguardo al myspace.
Over the Pop.
Qua mi sbilancio. Mi è capitato di sentire l'ep (Metropolis:the Chase) di tale Janelle Monae. E' da un pò che, in ambito black, non usciva qualcosa che mi colpisse a tal punto. Nessun singolo eclatante, bensì qualcosa di complesso e variegato che va oltre il pop: lassù, a sfiorare/scomodare Outkast e Prince.
Pensate che esageri? Io mi fido delle sensazioni. Datele ancora un pò di tempo: se la potenza (e la varietà) armonica della sua voce si stabilizzerà definitivamente sulle idee musicali che mette in campo fin da oggi (dall'r'n'b alla psichedelia passando addirittura da melodie classiche !), non sarà facile per nessuno tenerle testa. E la black music avrà una nuova regina (di un'ampia spanna sopra a tutte). Ha una marcia in più, fidatevi.
Ps: L'avevo detto che mi sbilanciavo. Il tempo dirà se avrò ragione.
Ladyhawke non è un film.
Qualche giorno fa, il prode Ale Franchini faceva giustamente notare al resto dello staff di Frequenze quanto fosse giusto inserire Ladyhawke nelle playlist radiofoniche. Affermazione più che opportuna. Quello di Pip Brown (vero nome della neo-zelandese) è un buon debutto. Un disco ottimamente prodotto, con alcune buone parentesi in battuta Cut-Copy-style, linee di basso alla Pet Shop Boys e ritornelli parecchio azzeccati. Le influenze eighties pop procedono con passo deciso a dire la loro anche nella odierna produzione musicale (e in questo disco c'è n'è sono parecchie, da Cindy Lauper, a Blondie, alle Bananarama e così via). Quello di Ladyhawke è un altro interessante nome da aggiungere alla schiera delle self-made-women sulla cresta dell'onda (Mia, Santogold, Lykke Li e Co.) e soprattutto un altra mise sexy-punk che va a rimpinguare le copertine di NME.
(Mp3) Ladyhawke - From Dusk Till Dawn
Francia: elettronica o Yè-yè ?!
Anche Ladyhawke afferma "Paris is Burning", ed ha ragione: parentesi contestative a parte, Parigi e tutta l'odierna Francia stanno regalando parecchio calore e soddisfazioni marcatamente dance. Sembra che l'elettronica abbia trovato una casa ideale in questo ambiente fashion/decadente fatto di club a' la mode e cafè, dove anche l'intellettuale di turno, nascosto da libri e giornali, batte il piedino di nascosto. Succedeva più o meno la stessa cosa anche negli anni sessanta, quando Brigitte Bardot, Serge Gainsbourg, Francois Hardy e Jacques Dutronc scuotevano le vite dei Francesi con successi della nascente Yè-yè musìc, sviluppatasi grazie all'apporto fondamentale di un programma radiofonico ell'epoca molto conosciuto, chiamato Salut Les Copains. Oggi, la gioventù francese (ma non solo quella, ahimè) sembra aver giudicato come alternativo e vincente l'uso del sintetizzatore rispetto a quello più classico e banale della chitarra o di uno strumento suonato. I tempi cambiano, si sa. Ma, a volte, è più la mancanza di conoscenza nei riguardi di certa musica persa nel passato a non permettere una scelta più attenta o un giudizio leale. A voi un paio di estratti dai due generi presi in considerazione: il Tellier remixato dall'altro francese Sebastian Vs la dolce Hardy che, almeno per quanto riguarda noi, si aggiudica il match a mani basse.
(Mp3) Sebastien Tellier - Sexual Sportswear (Sebastian Remix)
(Mp3) Francois Hardy - Je Pense a'Lui
Poker di Re o Scala mancata ?
Il Poker è sfumato. Se a Only By The Night togliete quattro brani (che indico sotto) otterrete un sinfonico nulla. Oppure un discreto album degli Stereophonics. A voi la scelta. Cosa abbia spinto la famiglia Followill su terreni così lontani dalla tostaggine sudista a cui eravamo abituati non è affar nostro (in effetti è sicuramente un affare.....loro). In ogni caso, segnatevi Closer, Crawl, Use Somebody e Sex On Fire. Quando vi usciranno dalle orecchie (soprattutto le ultime due) passate ai vecchi album.
(Mp3) Kings Of Leon - Closer
Bimbi di sessantadue anni fa.
Un sorriso "Old School" per concludere. Sugar "Chile" Robinson, bimbo prodigio del primo dopo guerra che reinterpreta un classico di Luis Jordan, Caldonia, poi ripreso in numerose altre versioni anche da Muddy Waters, Van Morrison e la Band. Dal film No Leave, No Love del 1946.
Buon pomeriggio a tutti.
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