17/05/08

CRAIG CLEVENGER "IL MANUALE DEL CONTORSIONISTA"

- Frequenze Books -

Craig Clevenger
Il manuale del contorsionista
Mondadori - Collana: Strade blu Narrativa
Pagine 257 - Formato 15x21 - Anno 2005

Soffri di emicranie “da spaccare in due la testa di Dio”. Prendi tutti i farmaci che ti capitano sottomano sperando di placare il dolore. Puntualmente ti risvegli in un letto d’ospedale, mentre lo psichiatra di turno sta valutando il tuo stato di potenziale suicida.
La recidività ti obbliga ad assumere ogni volta una nuova identità, nel tentativo di evitare l’internamento psichiatrico.
Ti chiami John Dolan Vincent, Christopher Thorne, Eric Bishop, Daniel Fletcher. Hai venticinque anni e vivi a Los Angeles, sei un cocainomane, nella tua mano destra si contano cinque dita, nella sinistra sei, hai un’intelligenza sopra la media, sei un incredibile falsificatore, dalla tua mente nascono continuamente nuove identità, nuove vite.
Mistifichi documenti, crei nuovi passati, nuovi ricordi difficilmente verificabili, ed un presente da persona comune. L’invisibilità diventa la tua ossessione, la tua vita è un continuo gioco di prestigio, come quelli che ti insegnava tuo padre da bambino, un esercizio di contorsionismo mentale perpetuo.
Come se non bastasse, sei nel mirino di un’organizzazione criminale che vorrebbe assicurarsi i tuoi servigi e che non sembra accettare un “no” come risposta.
Romanzo d’esordio di Craig Clevenger, cult negli US, passato quasi inosservato in Italia, una scrittura cruda, maniacalmente attenta ai dettagli, una narrazione che dalle prime pagine, tipiche del romanzo introspettivo in prima persona che alterna abilmente flussi di coscienza e flash back dell’infanzia del protagonista, sfuma via via verso le atmosfere classiche del noir, mettendo in scena le ataviche debolezze ed angosce umane.
Clevenger deve la sua formazione letteraria, per sua stessa ammissione, ad autori come Calvino ed a maestri del noir come Thompson e Cain.
Per una volta, le note di copertina non deludono ed il commento di Chuck Palanhiuk “Giuro che negli ultimi cinque, anzi dieci anni, non ho letto un libro all’altezza di questo” non sembra la solita marchetta dovuta all’editore, ma un parere sincero.

Matteo Armillotta
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2 commenti:

Drugo ha detto...

Davvero un bel libro (e una bella recensione)
Ciao!

Anonimo ha detto...

Confermo! E aggiungo che avevo appena finito di leggere il re pallido di Wallace e avevo forti dubbi di pescare subito un libro all'altezza... Beh questo libro lo è!

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