03/11/07

MOOG:ACID & HISTORY

- Electronic Music for Masses -

Jean Jacques Perrey, il ' Clown-Prince Of The Avant-Garde ' a 78 anni suonati non sembra aver perso lo smalto di un tempo ed a distanza di quasi mezzo secolo dal suo esordio (‘Prelude au Sommeil’) accetta di buon grado l’invito del più giovane collega Luke Vibert per registrare insieme un album che rappresenta un vero evento discografico rivolto ad almeno tre generazioni di amanti della musica elettronica.
Si deve al celebre musicista francese il merito di aver intuito e per primo utilizzato le infinite potenzialità del sintetizzatore e dell’editing creativo al servizio della musica pop collaborando con artisti del calibro di Edith Piaf, Walt Disney, Fatboy Slim e Air. Obbligatorio menzionare il suo album capolavoro ‘Moog Indigo’ datato 1970 ed ancor oggi incredibilmente attuale. Luke Vibert ed i suoi più celebri alter ego Wagon Christ, Plug è stato da parte sua, con Aphex Twin, Squarepusher e scuderie quali quella della Warp, della Mo'Wax ecc. un protagonista di quella rivoluzione musicale e di costume che nella prima metà degli anni novanta ha iniziato ad abbattere le barriere tra la musica elettronica e gli altri generi (Jazz, Lounge, World, indie rock) gettando le basi per una nuova generazione di musicisti e ascoltatori come la conosciamo oggi. In questo album l’innovazione diventa tradizione e la sperimentazione intrattenimento! Queste, le coordinate del progetto.
Ora, per chi fosse interessato alla recensione definitiva dell’album, consiglio un giro QUI.
Mente per chi volesse approfondire la storia di Robert Moog, inventore dei moderni sintetizzatori ed i suoi svariati impieghi può procurarsi il DVD del pluripremiato documentario “MOOG” (2004) di Hans Fjellestad distribuito dalla Plexifilm; film ritratto di una figura leggendaria della musica e della tecnologia con testimonianze di tanti artisti importanti come Stereolab, Money Mark, Mix Master Mike, Dj Spooky e gli stessi Luke Vibert & Jean Jacques Perrey.
Un piccolo TRAILER QUI.
Scorrendo, poi, le tracce della colonna sonora del documentario ci si rende veramente conto di quante canzoni fantastiche siano state composte grazie all’utilizzo di questo strumento.
Un esempio su tutti:”Blue Monday” dei New Order.


"Compelling documentary portrait... a fascinating historical look at the technological side of the 60's revolution in pop music."
- New York Times
"An intriguing rendering of one of music technology's seminal figures."
- Los Angeles Times
"A fascinating history of both man and instrument."
- Observer (UK)
"Brilliantly inspiring on many levels."
- Daily Telegraph (UK)

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