27/12/16

I MIGLIORI 50.000 DEL 2016

- Considerazioni -


A coronamento di questo merdosissimo 2016 che ha portato via personalità alla musica (in tutti i sensi) lasciando tanto disappunto, incazzatura, dispiacere, delusione, frustrazione, fastidio, scontentezza e tanti altri sinonimi di "amarezza"..........A coronamento di tutto questo, c'è la considerazione che non sono più in grado di giudicare musicalmente un cazzo di niente.

Non che fosse indispensabile farlo, nè che il mondo ne sentisse bisogno.

Però uno dei miei personalissimi hobbies (mio e del mio socio) è sempre stato quello di mettersi in cima all'annata morente per valutare cosa potesse inturgidire i miei capezzoli.

Ed era splendido farlo. Perchè la tipologia di stimolazione proveniva sempre da tante fonti. Era un orgasmo multiplo.

Quest'anno per la prima volta ho provato cosa potesse significare "frigidità da moltitudine di stimolazione".

A parte l'enorme e innegabile contributo che Dj Shadow ha portato con NOBODY SPEAK (un brano che mancava dalla musica come qualcosa di sostanziale e indispendabile e che entrerà nelle più belle storie dei "PRIMI CINQUECENTO ANNI DI MUSICA MODERNA"), molto sinceramente, ho provato una sollecitazione sempre molto piacevole ma assai uguale a sè stessa, senza picchi particolari.
Come una bella figa incapace di farmi godere, lo status musicale 2016 ha continuato a farmi sognare estasi immense senza mai portarmele realmente.

Non mi sono mai arreso, per carità.
Ho sempre guardato avanti. Trovare conforto in un disco del passato, magari ristampato alla grandissima.....poteva essere facile.
NO.
Roba fresca, roba nuova. Bisogna continuare a camminare.

Infine, agli sgoccioli di questo anno, forse anche malmenato dall'ultima stronzissima e prematura morte di George Michael, certe considerazioni mi hanno colpito come un ceffone.

Voi avete idea di quanti dischi sono usciti nel 2016?

Io no.

Una roba infinita. Anche perchè alle copie materiali uscite negli stores dovete aggiungere tutte le uscite "diverse" di I-tunes, Spotify, Bandcamp e diosantosaquantialtri.
Fino ai tardi anni '90 le uscite discografiche erano contate. I musicisti erano contati.

Poi la splendida democratizzazione delle opportunità ha portato chiunque a pubblicare qualsiasi cosa. Internet ha messo sul banco le palle di ogni singolo musicista che aveva uno straccio di idea e all'inizio.......decidere chi le aveva più grosse era tutto sommato facile....

Poi le palle si sono moltiplicate. Adesso ci sono più palle di musicisti che occhi (o orecchie) in grado di valutarle.

La verità è che si è consolidato un certo standard qualitativo al di sotto del quale è pressochè impossibile andare se si vuole essere cagati. E la tecnologia in questo aiuta anche i meno dotati.

Il risultato è esaltante: tante ottime cose. Tantissime. Migliaia. Milioni.

Però adesso qualcuno mi deve spiegare come è possibile trovare un senso a questa spumeggiante situazione (anche perchè molto spesso anche il meglio del meglio si perde nella nebbia mediatica).

E' un pò come guardare l'arrivo di una maratona internazionale.
Fra le 2ore e 45 e le 2ore e 48 arrivano 100 atleti.
Secondo voi....è possibile stabilire la superiorità reale di uno di quei cento in quel minimo lasso di tempo?
NO.
Stiamo cazzeggiando sulla condotta di gara e nient'altro.

Quindi scrivere che DAVID BOWIE, in una ipotetica classifica annuale, "ci sarebbe stato in ogni modo" (non è una critica al mio socio o agli altri centinaia di siti che l'hanno scritto).....beh.....pur trovandola una affermazione giusta per una questione di spessore.....non trovo dia alcun tipo di aiuto a qualcuno in cerca di idee realmente discriminanti.

Notate che un noto sito musicale italiano (SENTIREASCOLTARE) ha abbandonato le classifiche, che aveva stilato fino al 2015, per un più comodo "GLI ALBUM DELL'ANNO SENZA PARTICOLARE ORDINE".

Tipo: "FATE UN PO' VOI".

Qualcosa vorrà dire!

Siamo entrati nel buco nero. Tutto si appiattisce all'orizzonte.
Prendiamone atto, con (drammatica) felicità.


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