- Frequenze Reviews -
Se non parlo adesso di questi dischi non ne parlo più.
Anche perchè sono abbastanza meteoropatico, certi suoni mi colpiscono quando il sole è alto, per poi scemare ai primi freddi seri.
Ero alla Feltrinelli di Milano pochi giorni fa e, come al solito, quando entro in posti dove la concentrazione di dischi è alta, sono preda di una sindrome di Stendhal che almeno per una buona mezzoretta non mi permette di acquistare nulla.
Questo semplicemente perchè vorrei tutto.
Per vincere questo problema comincio a spulciare le occasioni o la musica a cui, per questione di gusti, non tengo troppo, tipo il jazz solo suonato o la world music.
Ecco come sono incappato in Caribbean Roots.
Anthony Joseph lo conosco bene, ho 3 dischi a cui, dico la verità, non sono particolarmente affezionato, un paio di lui con la Spasm Band, che ogni tanto riascolto più che altro perchè hanno un gran tiro afro-funk che, se necessario, mi gasa di brutto.
Sinceramente non sapevo di suoi dischi in uscita, nè avevo letto nulla a riguardo, mi sono fidato del mio istinto e l'ho comprato. Ho fatto bene.
E' un bel disco, suonato da Dio...poi va bè....alla lunga la "spoken word" di Anthony può anche rompere i maroni, ma è questione di gusti.
La taglio corta: se vi piacciono Gil Scott Heron e le contaminazioni afro/Jazz/calypso/funk gettatevi a capofitto su questo piccolo gioiello. Musicalmente è un martello.
Ascolta QUA...........Anthony Joseph - Jimmy Upon That Bridge
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