Uno degli investimenti migliori di questi tempi.
Un disco che chiede poco tempo, è suonato bene, ha melodie convincenti, gira senza indugi fra territori garage, post punk, rock'n'roll, soul, donando pezzi tirati e momenti più docili in un'equilibrio straordinario.
I Royal Headache sono di Sidney e qualche anno fa li ho odiati pesantemente.
Mi è scattato il nervoso dopo aver ascoltato l'album omonimo, primo della serie (questo High è il secondo), perchè se c'è una cosa che non sopporto sono gli stronzi che suonano e cantano bene e registrano di merda.
Falle sentire bene quelle note, accidenti a te!!!
Fatto sta che devono essersene accorti anche loro, perchè stavolta il suono c'è. La voce si sente bene e le chitarre gracchianti e puzzone sono un ricordo. Forse hanno semplicemente cambiato tecnico o produttore, ma a me poco importa.
Meglio così, perchè il loro è un sound dannatamente centrato, che merita concretezza sonora e che ha nell'ugola di Shogun, il cantante, un soul-power della madonna.
Ascoltate Wouldn't You Know, un singolone d'altri tempi, di una bellezza cosmica.......o la piaciona Carolina...o le Iggypoppiane High e Garbage.....e poi comunque tutto il disco stra-merita.
Il repeat viene in automatico. Garantisco.
Siamo ai livelli dei Reigning Sound e dei migliori Dirtbombs...e ve lo dice uno che ha le gigantografie di Mick Collins direttamente sul ventricolo sinistro.
Il disco è un treno. Viaggia a palla da subito, alza la soglia, chiede attenzione.
.....E si conclude in men che non si dica.
E' un orgasmo rapido, senza tanti preamboli, da tenere impresso nella memoria e da tirar fuori nei momenti difficili come panacea.
Avete la mia fiducia amici australi, sono in attesa di vostre nuove.
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