- Frequenze Reviews -
Un amico mi ha chiesto di scrivere di getto cosa pensassi del nuovo album dei Battles.
Già non è stato facile ascoltarlo. Non è la mia tipologia di album, proprio per niente.
Io mi ero fermato a Mirrored con la pancia gonfia e una certa nausea. Non per niente ce l'ho fermo lì in bacheca da anni, mai più riascoltato.
Ma è evidente che è proprio per questo che il mio amico me lo ha chiesto.
La sua premessa è stata "Sai cosa c'è di bello nel caos? E' equo" (cit. The Dark Knight).
Beh. Io qui di caos non ne vedo proprio.
Anzi, vedo tantissima matematica applicata. Musica fatta per la musica. Aspirazione alla ripetizione intesa come ricerca della perfezione.
Sento tre musicisti che vogliono suonare in maniera impeccabile. L'astrattismo analogico che diventa un modo per dimostrare che il confine fra generi non esiste. E' musica, basta.
Tuttavia dovessi abbozzare una linea attorno alla quale si dipanano queste serie di ondate di suono matematico la traccerei tenendo ben presente l'insieme FUNK.
E' un album che sa molto di Post-funk-matematico. Sono convinto che George Clinton ci veda una luce.
Qualcosa che piacerà drammaticamente ai musicisti (in primis) e ai filosofi musicali (che spesso sono musicisti, in secundis).
Per gli stronzi come me consiglio qualcosa di meno credibile. Anche un video con tanti culi.
Ecco, penso che adesso mi vedrò un video con tanti culi (che non è il seguente).
Nessun commento:
Posta un commento