13/10/14

KINDNESS - OTHERNESS

- Frequenze Reviews -


Basta guardare la copertina per capire che l'uomo della foto si piace.
Adam Bainbridge cerca il classico, il bello, l'interessante e il problematico in una sola immagine.

Un giovanotto che pensa. E un velo di tristezza gli copre il viso. Il problema è che la foto è talmente impostata che sembra finta. E' puro auto-compiacimento.

Il suo disco è esattamente così. Ed è un peccato perchè se ci credesse un pò meno, se tutto fosse un filo meno patinato, il risultato sarebbe certamente più apprezzabile.

Nei momenti migliori (i singoli World Restart e This is not about us) Adam lascia lo specchio (e le seghe), badando più al succo.

Molto azzeccato anche il brano con la featuring di Robyn e, se proprio la vogliamo dire tutta, in generale la prima parte dell'album scorre senza grossi intoppi.

La seconda parte (grosso modo da 8th Wonder in giu...) invece sfiora spesso l'orchite, impantanandosi in melme strutturali decisamente volute. Ecco l'auto compiacimento: come se Adam volesse super-mostrare la sua complessità.
Superfluo.

Il focus del disco è un soul ricercato, con sfoci r'n'b, spesso reso impalpabile da pindarismi jazz e qualche eco da cattedrale. Ciò che porta questo lavoro sulla terra è l'ottima scelta delle basi (nella prima parte) e la cura con cui vengono orchestrate. Ripeto: è un peccato che la sostanza si sciolga troppo presto.

Veniamo al sodo.
Se avete fame di queste cose (non ve lo mando a dire) compratevi un paio di dischi dei Soul II Soul o di Prince: il succo è simile, ma almeno vi saziate. Il bel Kindness usatelo come consommè.
Apre lo stomaco verso qualcosa di più sostanzioso....... quello lo fa bene.



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