23/10/13

POP GOES THE WEASEL

- Frequenze News -


Oggi vogliamo segnalare un paio di novità radiofoniche, gruppi dell'emisfero australe che ci sono balzati all'occhio per il gusto con cui trattano il pop, non come genere puro, ma come fusione di sottoculture musicali difformi.

Innanzitutto Jakubi, 5 ragazzi di Melbourne, esplosi in questi ultimi giorni con dei concerti che hanno letteralmente lasciato a bocca aperta il pubblico di Sydney e Adelaide e che si apprestano ad arrivare presto ai palati euro/americani. Una miscela appropriata di funk, hip hop e raggae attraversata da una scorrevolezza peculiare, che li rende estremamente usufruibili da chiunque.





Gli Sticky Fingers sono sempre 5, ma di Sydney questa volta.
L'approccio qui è decisamente più orientato verso lo scioglilingua raggae, un idioma che in questo caso può raccogliere adepti giovani ed imberbi almeno quanto allegri ragazzi di mezza età. Questo per un motivo abbastanza specifico. Nello stile di questa band si nascondono due visioni differenti di una stessa rivoluzionaria percezione.
Sembra strano pensarlo quando li si guarda trincare allegri con le bottiglie di birra in mano (nel video di Australia Street) eppure dietro a quel sound c'è la stessa aria che si respirava nei '90 dei Sublime e negli '80 degli Specials, due band che in tempi e nazioni completamente differenti, rappresentavano lo sfogo di una gioventù che scaricava nella musica l'alienazione di una società bastonata dal potere statale.
La risposta era a colpi di liriche, usi (alcool) e costumi identificativi (camicia e cravattino per gli inglesi, dred e bermuda per gli americani) e, se vogliamo, e qui concedetemi un termine che col raggae non c'entra direttamente, poteva essere considerata estremamente.....punk



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