WILLY MASON - CARRY ON

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Quest'oggi peschiamo una carta dal palinsesto della nostra trasmissione radio e lo facciamo con la volontà di calare sul tavolo un carico onesto.

I più attenti avevano già sentito parlare di Willy Mason qualche anno fa (nel 2010), quando il ragazzo prestò il suo vocione per la bellissima No Place to Fall di Townes Van Zandt, in coppia con Isobell Campbell, unico tradimento alla luce del sole della cantante scozzese nei confronti di Mark Lanegan nell'album Hawk.

Willy oggi ha 28 anni e il suo timbro da crooner ha regalato più di un brivido natalizio con I Got Gold.
Il 22 dicembre 2012 il brano passò per la prima volta all'interno del nostro programma e in molti gridarono al fantasma di Johnny Cash.

Qualcuno pensò ad un pezzo postumo sganciato da Rick Rubin per il Natale dei fedeli, altri ad un remix di un brano poco conosciuto...In realtà già al secondo ascolto si poteva intuire che non era QUEL timbro ad incorniciare l'uptempo country, bensì un'ugola piena e somigliante ma comunque in qualche modo più sottile.

Ecco il termine che scelgo oggi per inquadrare Willy Mason: sottile.

E lo faccio, sia chiaro, non con tono dispregiativo ma incoraggiante: è il sottile che si sceglie per descrivere il ragazzo valoroso ma che deve ancora farsi, il vino gentile a cui la barrique regalerà grandezza.

Per quanto mi riguarda già If the Ocean Gets Rough, nel 2007 fu una piacevole sorpresa e Carry On, nuovo album uscito a fine 2012 (ma che in Italia ancora non si è visto), a distanza di un paio di mesi dal primo ascolto continua a regalare piccole soddisfazioni. La sola Restless Fugitive, col suo dub in salsa  Albarn/Blur, ripaga ogni speranza.

Se potete, in qualche modo, procuratevelo: è un lavoro da tenere a dormire sui vostri scaffali e risvegliare ogni tanto, per un gradevole ripasso. Nel frattempo Willy crescerà.

E uno con una voce così non può che aspirare alla vera grandezza.

Ripeto: non oggi.

Quando la vecchiaia regalerà i primi inconfondibili solchi e i sapori intorpidiranno, quello sarà il momento. Fino ad allora sarà il caso di godersene la crescita come buoni spettatori, compiaciuti, ma ancora non del tutto appagati.