Diretto e conciso: basta dare un'occhiata agli album pubblicati nell'ultimo semestre per accorgersi che ben pochi possono contare su una data di scadenza superiore all'anno (e parlo di quelli buoni, il 5% del totale).
Guardate che è veramente triste.
Quanta musica uscirà ogni giorno? Parliamo di tanta roba, basta guardare gli almanacchi dell'ultimo lustro per accorgersene. E la cifra è in costante aumento. Tutta roba da botta e via. Un sacco di note destinate a bruciare in pochi ascolti e ad essere dimenticate per far posto ad altro.
Attenzione, non è la qualità a mancare: i mensili (ma non solo) sono pieni di voti discreti, tanto che il 7 sembra essere diventato il nuovo 6, fateci caso.
Fatto sta che se uno volesse affidarsi ad un giornale musicale per prevedere il proprio budget di acquisti, potrebbe tranquillamente andare a svaligiare una banca o a buttarsi dal ponte più vicino.
Non è sempre stato così, non scherziamo. Sembra di essere al discount del "fresco, carino e deperibile". E' possibile che sia proprio il mercato a volere questo andazzo? Dov'è il problema?
Non sono un sociologo e non ho voglia di star qui a moralizzare, però è concepibile pensare che, malgrado pochi e sparuti bagliori, la musica abbia già spento le lampadine da un pò. E questo è grave (inevitabile?). E sebbene la situazione sia piuttosto lampante e un pò tutto il mondo dei music-blog continui a girarci intorno (noi compresi) senza mai colpire a fondo (anche perchè i bloggers, dell'usa-e-getta oggi ci campano), non ho ancora letto nulla di minimamente esaustivo nè su internet nè sulla disinteressata e colta carta stampata. Sarebbe interessante leggere un approfondimento serio, invece di continuare a scorgere voti e stelline, fra l'ennesima intervista al passato e il lancio di un futuro nessuno.
Se qualcuno sa di articoli e/o post a proposito, per cortesia, lo segnali nei commenti.
Guardate che è veramente triste.
Quanta musica uscirà ogni giorno? Parliamo di tanta roba, basta guardare gli almanacchi dell'ultimo lustro per accorgersene. E la cifra è in costante aumento. Tutta roba da botta e via. Un sacco di note destinate a bruciare in pochi ascolti e ad essere dimenticate per far posto ad altro.
Attenzione, non è la qualità a mancare: i mensili (ma non solo) sono pieni di voti discreti, tanto che il 7 sembra essere diventato il nuovo 6, fateci caso.
Fatto sta che se uno volesse affidarsi ad un giornale musicale per prevedere il proprio budget di acquisti, potrebbe tranquillamente andare a svaligiare una banca o a buttarsi dal ponte più vicino.
Non è sempre stato così, non scherziamo. Sembra di essere al discount del "fresco, carino e deperibile". E' possibile che sia proprio il mercato a volere questo andazzo? Dov'è il problema?
Non sono un sociologo e non ho voglia di star qui a moralizzare, però è concepibile pensare che, malgrado pochi e sparuti bagliori, la musica abbia già spento le lampadine da un pò. E questo è grave (inevitabile?). E sebbene la situazione sia piuttosto lampante e un pò tutto il mondo dei music-blog continui a girarci intorno (noi compresi) senza mai colpire a fondo (anche perchè i bloggers, dell'usa-e-getta oggi ci campano), non ho ancora letto nulla di minimamente esaustivo nè su internet nè sulla disinteressata e colta carta stampata. Sarebbe interessante leggere un approfondimento serio, invece di continuare a scorgere voti e stelline, fra l'ennesima intervista al passato e il lancio di un futuro nessuno.
Se qualcuno sa di articoli e/o post a proposito, per cortesia, lo segnali nei commenti.
Dopotutto, quando le certezze cominciano a vacillare, c'è sempre bisogno di qualcuno che racconti delle storie...
Michael Kiwanuka - Tell Me A Tale
3 commenti:
Esempio concreto:
il nuovo album dei Real Estate.
"Un allegro scoppiettio di coretti estivi" da 7 e più un pò ovunque, sia sul web, sia sui giornali.
Si parla addirittura di uno degli album dell'anno.
Perfavore ascoltatelo.
E il senso di questo post vi travolgerà.
Siamo messi male.
qualcuno era arrivato a queste e più radicali conclusioni già quattro anni fà (almeno). buon per te che ci hai creduto per altri quattro anni.
E probabilmente qualcuno c'era arrivato molto tempo prima !
Non è certo questa la questione.
Invece mi interesserebbe leggere le conclusioni di cui parli. Puoi cortesemente lasciare un link ?
Grazie,
ciao
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