Il problema di amare la musica e di esserne un curioso ascoltatore è quella di volersi avvicinare ad un quantitativo di sottogeneri al quale è umanamente impossibile stare dietro. Il mercato vomita album, EP, singoli, copilation, remix ad una velocità mostruosa, intasando la memoria dei poveri mentecatti come il sottoscritto.
Partendo dal presupposto che l’80% di tutto quello che viene pubblicato è pupù, riuscire comunque a districarsi e trovare la band o l’artista che davvero merita inizia a diventare difficoltoso, specie se per campare devi anche fare un mestiere “vero” che ti brucia almeno le 8 ore canoniche al dì.
Quando lo sconforto e la frustrazione del “non riesco a starci dietro” mi assalgono, faccio un passo in dietro e mi butto sui classici, che non si sbaglia mai.
Giust’appunto mi capita di mettere sul piatto l’album dei proto Joy Division, che al tempo (si parla del 1977) si facevano chiamare Warsaw (nome tributo al brano di David Bowie intitolato Warszawa). In quel periodo Ian Curtis, carismatico leader della band, rompeva le palle alla RCA, sinchè un bel giorno incontra un tizio chiamato Richard Searling che dice loro che la RCA stava cercando una band punk da produrre. Perfetto. La cosa si può fare…e si fa.
Gli viene richiesto di fare una cover di un brano northern soul intitolato “Keep On, Keepin’ On” di Nolan Porter, del 1970. La traccia ha un cantato un po’ troppo a là Curtis Mayfield ma anche un riff di chitarra molto potente ed incisivo che i Joy Division mantengono quasi invariato, cambiando però i testi.
La cosa simpatica è che l’ingegnere del suono, munito di bottiglia di whisky, continuava a far bere Ian per riuscire a convincerlo a farlo cantare come James Brown. Immaginatevi un tizio della sensibilità (leggasi “preso male”) di Ian Curtis che deve funkeggiare e souleggiare come il Padrino del Soul. Ovvio che la sessione di registrazione sia finita a parolacce e che la RCA abbia poi perso interesse nel progetto Warsaw. Ad ogni modo il brano “Interzone” con Ian che canta in modo DECISAMENTE POCO James Brown lo potete trovare nell’album omonimo Warsaw, postumo, che raccoglie registrazioni RCA inedite e i singoli del mitologico EP “An Ideal For Living”, quando oramai si facevano chiamare Joy Division.
Niente borotalco sul dancefloor, ma il pogo è assicurato.
Marco Rota
Nolan Porter - Keep On Keepin' On
Warsaw (Joy Division) - Interzone
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