Nel 1987 i fortunati ascoltatori di un certo tipo di musica alternativa poterono assistere alla genesi di un vero supergruppo, formato da alcuni dei musicisti dei quali, se non avessi avuto solo 9 anni all’epoca, avrei di certo avuto i poster in cameretta.
Jeremy Gluck and Friends, dove per friends si intendono Nikki Sudden (Swell Maps, Jacobites), Rowland S. Howard (Birthday Party, These Immortal Souls), Epic Soundtrack (Swell Maps, Crime and the City Solution, These Immortal Souls), Jeffrey Lee Pierce (Gun Club) ed il produttore Tony Cohen (Nick Cave). Insomma, un manipolo di ubriaconi con il vizio del folk, l’attitudine sfacciatamente punk ed il blues nel dna.
L’ascolto dell’LP “I Knew Buffalo Bill” così confezionato come quello che sta girando sotto la puntina in questo momento (la seconda ristampa solo in vinile, 600 copie, appena licenziata dalla spagnola Munster Records, con l’aggiunta di molti brani demo, live e b-sides non inseriti nella ristampa precedente e nell’LP originale, per un totale di ben 25 canzoni) suscita emozioni contrastanti, con il suo alternarsi di momenti intimi ed intensi (la ballata folk Gallery Wharf, il lungo blues rurale di All My Secret con l’inconfondibile chitarra slide di Jeffrey Lee Pierce) a vere e proprie sferragliate, come lo spaghetti western di apertura Looking For A Place To Fall, che avrebbe potuto tranquillamente essere fatto passare come il nuovo singolo dei Movie Star Junkies senza destare i sospetti di nessuno.
In fondo non ci sarebbe molto da dire su questo progetto, se non che il culto di cui gode tutt’oggi è a dir poco meritato; un lavoro che è un testamento all’intuitiva e spontanea creatività di Jeremy Gluck, sostenuta egregiamente da tutti i musicisti ospiti in un album che, a parer mio, non è invecchiato di un solo giorno.
Marco Rota
Marco Rota
Video di “Episode in a Town”, con le immagini del trailer del film, anche questo vero culto, “Badlands” (in italiano “La Rabbia Giovane”) del regista Malick:
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