Una storia come tante di una piccola band nata alla periferia di Londra nel 1981. E sciolta lo stesso anno. Un solo 7" pollici stampato in appena 1000 esemplari per la loro etichetta, la Jelly Record. Un passaggio al John Peel Show. Trenta copie portate fino alla Rough Trade di Notting Hill: unica fonte di spaccio per il mercato inglese e americano. Quindici andate vendute, quindici andate al macero. Nessuna fotografia rimasta, tranne questa. E fine dei giochi. Più nulla. Un disastro. Il destino comune a tante band da festa delle medie durante una parentesi tra gli anni di studio e la vita da grandi.
Epilogo (a.k.a. il resto della storia)
A distanza di trent'anni passano alla cassa. Il post-punk creativo dei Jellies cattura l'interesse di Thurston Moore ("Kim and I love this song. We ended up destroying our copy by playing it so much") che la suona per dieci volte consecutive durante una performance. Gli Optimo fanno proselitismo spinto. Fioccano le re-edit e la ristampa in 12" completa di remix è storia recente. Ancora oggi tra un Tom Tom Club, un ESG e un Talking Heads questa canzoncina killer fa sempre la sua porca figura.
Il sette pollici originale non ha prezzo.
The Jellies - Jive Baby On Saturday
[MP3] The Jellies - Jive baby on a saturday night
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