SBTRKT
sbtrkt
young turks, 2011
Ogni stagione ha il suo peso massimo. Lo scorso autunno fu all'appannaggio dei Mount Kimbie (nuovo ep in vista), l'inverno tutto dell'algido James Blake e la primavera del sopravalutato Jamie Woon. Per la stagiona calda il duro ruolo di stagionale spetta a SBTRKT (abbreviazione di qualcosaltro) che poi tanto nuovo non è; e nemmeno giovane. Parliamo di dubstep, se non si era capito.
La musica di SBTRKT (già al lavoro su remix di Radiohead, Goldie e Modeselektor) ha una qualità rara: va tanto bene per divertirsi in un club il venerdì sera quanto per andare a lavorare il lunedì mattina. Musica elettronica con un'anima, non a caso concepita nell'incubatore di idee del Londra Plastic People: un club dove Four Tet mixa insieme a Thom Yorke, dove Caribou "testa" i propri pezzi prima di pubblicarli, e dove SBTRKT si lascia ispirare, incontra gente e conosce potenziali collaboratori (vedi Little Dragon). Un debutto attesissimo, denso ma leggero, notturno nella propria genesi ma adatto a ogni stato d'animo: ciò che si può dire della grande musica.
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