ALAN VEGA
Ghost Rider dei Suicide sarebbe stata la colonna sonora perfetta di Taxi Driver. Entrambi coetanei, hanno talmente tanti aspetti in comune da alimentare dietrologie, sospetti e teorie complottistiche per anni. Entrambi parlano di solitudine, alienazione, depressione, di stati alterati che conducono alla psicosi e la violenza. Degli albori del punk. Dei bassifondi di una città in recessione che alimenta angoscie e paranoia. Il primo album dei Suicide è materiale pericoloso: ad entrarci bene dentro si rischia di sentirsi un pò come Travis Brickle.
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