24/02/11

WHAT HOUSE IS MADE FOR

- Pensieri e parole -


Proprio l'altra sera discutevo con la controparte di questo blog della valenza del nuovo album di Hercules & affari vari, un disco che mi accompagna spesso in questi giorni. Una discussione brevissima, sfociata quasi subito su altro. Un peccato, in verità. Perchè affrontava un tema piacevole: la musica house, una fetta di suono che, oggi come oggi, per motivi generazionali e se vogliamo fisiologici, si è guadagnata spazio anche fra i rockers più convinti. 
Torniamo ad Hercules quindi: forse non un album eccelso dal punto di vista dell'istantaneità, con brani piuttosto burocratici per le orecchie (soprattutto dei rockettari - se pensate veramente che possa esistere una burocrazia musicale). Ma che apre una grande porta su una stanza sonora particolare, dando una bella lustrata al mobilio e una rinfrescata a pareti ormai vecchie di trent'anni.
Ecco il nesso. Ecco il motivo per concedere (se mai ce ne fosse bisogno) a questo pastiche in 4/4 un ascolto più deciso e convinto. Negli undici brani c'è un omaggio palese ad un movimento (quello della prima House) che, sulle ceneri della disco music, ri-partiva dallo stesso ed unico input di sempre: ballare. Quale presupposto migliore?
Mi piace vederla così questa piccola opera di Butler & C.: una chiave interessante, un motivo attuale per aprire un enorme uscio digital/analogico. 
Anche perchè se il rock è la colonna portante del nostro presente, il beat sarà il vero padrone del nostro futuro. E forse i nostri figli, più di noi, si troveranno a festeggiarne la nascita.


Hercules & Love Affair - Falling

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