Cominciamo dal 1981. Alan Vega usò il suo primo omonimo album per distanziarsi da tutto ciò che fino ad allora aveva fatto con i Suicide. Abbandonò le velleità sintetiche per dare alla luce un disco rockabilly fortemente influenzato dalla passione verso dio Elvis.
Dovessi associare una immagine a quel disco, disegnerei uno scheletro che balla. Il rock'n'roll ridotto all'osso.
Oggi, dopo quasi trent'anni, di musica sotto i ponti ne è passata parecchia. L'immagine stessa del rock'n'roll ha assunto più ampie connotazioni. Pensiamo a Jon Spencer o Quintron, il mago dell'assemblaggio in versione one-man-band: oggi, quello stesso scheletro dovrebbe per forza di cose essere disegnato diversamente.
Ce lo insegna anche un nuovo arrivato: Bosco Delrey, un ragazzo di Brooklyn che potrebbe far parlare non poco di sè nei prossimi tempi. Potenzialmente, il figlio putativo di tutti i personaggi che ho elencato. Mi piacerebbe sapere come disegnerebbe lui, il suo scheletro danzante.
Eccone un assaggio:
Bosco Delrey - My My Racecar/Space Junky/Round N Round (RCRD LBL)
Eccone un assaggio:
Bosco Delrey - My My Racecar/Space Junky/Round N Round (RCRD LBL)
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