Photographs and Tapes of W. Eugene Smith
from 821 Sixth Avenue
1957-1965
New York Library for the Performing Arts
40 Lincoln Center Plaza, New York, NY
from 821 Sixth Avenue
1957-1965
New York Library for the Performing Arts
40 Lincoln Center Plaza, New York, NY
Nel 1957 Eugene Smith, forse più grande fotoreporter americano e collaboratore della rivista più importante del tempo (Life), decide di abbandonare moglie, i quattro figli ed il lavoro per trasferirsi in un palazzo fatiscente di New York, al numero 821 della Sixth Avenue, ironicamente chiamato “il castello del regno del chaos”. Qui la sua ricerca di maggiore libertà e licenza artistica trova finalmente sfogo nel caotico mondo sonnambulo del loft, dei suoi artisti e di altri innumerevoli affascinanti personaggi della notte metropolitana. Tra quelle fredde e sudice mura, infatti, vive e suona il gotha del jazz: in quelle fumose stanze oltre 300 musicisti tra cui Ornette Coleman, Charles Mingus, Theloniuos Monk, Bill Evans, Don Cherry si incontravano per improvvisare jam session notturne che non cominciano mai prima delle 3 di mattina.
Smith, durante la sua permaneza al loft scatta oltre 40 mila immagini: rigorosamente in bianco e nero ed ogni possibile sfumatura tra i due. Molte di queste immagini ed alcune delle 4 mila ore di registrazioni audio/video carpite in quegli anni fanno parte di una mostra multimediale dal titolo “The Jazz Loft Project” aperta fino al 22 maggio prossimo alla New York Library for the Performing Arts.
Come soluzione alternativa a nove ore di volo, si può più semplicemente propendere per il libro curato da Sam Stepherson con un risparmio ad occhio e croce del 900%.
"The most chaotic and soulful gift book this year...The book is an
elegiac stew of sight and sound, and a singularly weird, vital and
thrumming American document." - New York Times.
"a book whose pages convey, beautifully, the strange cultural moment
when a rat-infested hulk of a building hosted
a perfect storm of creativity." - Financial Times
"(A) lavish, must-read excavation of a photographic,
musical treasure trove." - PopMatters, Best Non-Fiction Books of 2009
elegiac stew of sight and sound, and a singularly weird, vital and
thrumming American document." - New York Times.
"a book whose pages convey, beautifully, the strange cultural moment
when a rat-infested hulk of a building hosted
a perfect storm of creativity." - Financial Times
"(A) lavish, must-read excavation of a photographic,
musical treasure trove." - PopMatters, Best Non-Fiction Books of 2009
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