Correva l’anno 2005 e due robot dalle sembianze vagamente umane davano alle stampe un album tecnologico, un distillato di metodico caos digitale e di sanguinolenta ritmica funk. “Human After All” sembrava preannunciare quella che sarebbe stata la loro poetica fatica cinematografica dell’anno seguente, intitolata “Daft Punk's Electroma”. Direzione, sceneggiatura e fotografia (e che fotografia, aggiungerei io) a cura del duo francese. La pellicola in questione è volutamente muta, quasi ad enfatizzare l’aspetto di desolante conformità nella quale i protagonisti, due robot esattamente uguali a tutti gli altri abitanti del paesino desertico in cui vivono, cercano di distinguersi mediante il folle ed utopico desiderio di diventare umani, quantomeno nell’aspetto. Criticato a Cannes per poi essere osannato l’anno seguente, porta in scena una storia tanto triste quanto azzeccata per i tempi di ignorante appiattimento della personalità del singolo individuo che stiamo vivendo. Un processo lento ed inesorabile che porta al risultato di essere un clone di un clone di qualcuno che lontanamente era un essere pensante e libero. Una magnifica critica sociale portata in scena da maschere robotiche dalle quali traspaiono emozioni umane. Tutto questo accompagnato da una colonna sonora sulla quale coricare dolcemente i nostri contrastanti stati d’animo. La particolarità sta nel fatto che delle musiche, Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo, si occupano solo a livello di selezione e non di realizzazione. E' quindi Curtis Mayfield che accompagna con il suo inconfondibile funk il ritorno dei due tronfi protagonisti, fieri dei loro finti volti umani di plastilina, mentre è Sebastien Tellier che musica la loro delusione. Trovano spazio anche Chopin, Haydn, Brian Eno ed un incredibile e magnifico Todd Rundgren. Commovente il brano di chiusura di Jackson C. Frank, "I Want To be Alone", scelto non certo a caso (leggete la sua biografia e di certo capirete il perché della scelta). Un piccolo grande (grandissimo) capolavoro sotto ogni punto di vista che non potrà deludere nessun appassionato di buon cinema e di buona musica.
Marco Rota
Su Youtube è presente in forma integrale, diviso in sette spezzoni.
Questi i link:
Buona visione.
5 commenti:
Saluti da Bangkok!
maiale!!!!
Porca!!!
qui e. la vera suburbia.. vi raccontero,...
te deni quando parti per NY?
Io sono già ampiamente tornato cara
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