"Hands In The Dark" dei Chromatics. Un breve
viaggio per le strade di Parigi diretto da Sebastien Rippon.
Timidi acquerelli italo disco, a tinte cupe, decadenti.
Synth pop anomalo, se preferite.
Notturno
a tratti sentimentale.
Dai refrain struggenti, tessuti all'uncinetto
dalla voce magica di Ruth Radelet .
Bassi ovattati e beats scheletrici si rincorrono lascivi e stralunati
evocando gli spettri di un Hercules strafatto dal diazepam
o di rimpetto
dei Broadcast colpiti dalla febbre del sabato sera.
Ve lo anticipo sottovoce:
"Night Drive" dei Chromatics sarà uno dei dischi
dell'anno per Frequenze Indipendenti.
Un'album senza parte.
Come quelli che piacciono a noi.
“lovingly re-imagines the style as retro-futurist noir–a
sleek soundtrack to lives of moral ambiguity
in post-urban shadows"
Pitchfork
Timidi acquerelli italo disco, a tinte cupe, decadenti.
Synth pop anomalo, se preferite.
Notturno
a tratti sentimentale.
Dai
dalla voce magica di Ruth Radelet
Bassi ovattati e beats scheletrici si rincorrono lascivi e stralunati
evocando gli spettri di un Hercules strafatto dal diazepam
o di rimpetto
dei
Ve lo anticipo sottovoce:
"Night Drive" dei Chromatics sarà uno dei dischi
dell'anno per Frequenze Indipendenti.
Un'album senza parte.
Come quelli che piacciono a noi.
“lovingly re-imagines the style as retro-futurist noir–a
sleek soundtrack to lives of moral ambiguity
in post-urban shadows"
Pitchfork
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