Stefano Bollani
La sindrome di Brontolo
Baldini Castoldi Dalai editore
Super tascabili
Pagine 96 - Anno 2008
Un venditore di palloncini che fanno volare via chi li possiede, una donna afflitta dalla colpa di essere donna e bella, un tassista logorroico ma imprevedibile, un uomo dalle diverse identità in ogni diverso paese…
La sindrome di Brontolo
Baldini Castoldi Dalai editore
Super tascabili
Pagine 96 - Anno 2008
Un venditore di palloncini che fanno volare via chi li possiede, una donna afflitta dalla colpa di essere donna e bella, un tassista logorroico ma imprevedibile, un uomo dalle diverse identità in ogni diverso paese…
Cinque personaggi in cerca d’autore, è questo il titolo a cui ho pensato leggendo La sindrome di Brontolo, esordio letterario di Bollani Stefano, professione pianista. Bollani si trova a saltare, con un certo affanno, da un personaggio all’altro, da una storia all’altra, rincorrendosi ed inseguendo le proprie invenzioni, alle volte divertenti, troppo spesso banali. Il risultato è un enorme confusione narrativa che, mascherata da originalità, mostra tutta l’incertezza e l’impreparazione dell’autore, che rimpalla i suoi personaggi da una dimensione all’altra in una serie di incontri/scontri sempre troppo forzati. In questo modo il libro da grande opportunità narrativa, si trasforma in grande bidone dell’immondizia in cui gettare a manciate tutte le idee dell’autore, che non ha voluto compiere lo sforzo di amare, plasmare e lucidare le proprie creature, sforzo che rappresenta la quasi totalità del lavoro dello scrittore. Il risultato è una matrioska di pensieri accennati, mai sviluppati, che lasciano al lettore l’onere di una lettura personale. Tutto troppo facile, Bollani. Anche nello stile, che pretende di essere originale senza peraltro riuscirci, l’autore dimostra la propria incertezza, percorrendo strade già ampiamente battute e sfruttando diverse tecniche, il termine non è scelto a caso, di scrittura creativa e sentendosi spesso obbligato a giustificare al lettore le proprie scelte, con continue incursioni nella storia. La sindrome di Brontolo è purtroppo l’ennesima conferma di un malcostume diffuso tra gli editori, quello di prediligere la fama di un personaggio già noto all’ottimo lavoro di un illustre sconosciuto (vedi Frequenze Books precedente). Lo stesso Bollani, d’altronde, ha candidamente ammesso in una recente intervista di essere stato contattato da “un pezzo grosso della casa editrice” che gli domandava se avesse “qualcosa da pubblicare” , cosa dire…Non sono qui a giudicare le strategie commerciali delle case editrici, che dalla pubblicazione di libri di questo genere traggono comprensibilmente l’ossigeno per la pubblicazione di vere opere, che troppo spesso pagano l’elevato prezzo della poca notorietà. Da buon romantico quale sono, non posso però fare a meno di leggere un inganno in tutto questo, o meglio un prezzo da pagare per avere poi la possibilità di leggere l’attesissimo Alabama song o l’ultimo Jasper Fforde.
Bè signori, io con questi 8,90 € penso di aver pagato la mia tassa annuale.
Matteo Armillotta
Bè signori, io con questi 8,90 € penso di aver pagato la mia tassa annuale.
Matteo Armillotta
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