18/09/08

DIFENDI CIO' IN CUI CREDI

- Brevi riflessioni -

Questo è lo sfogo di un romantico. Per questo, per evitare che l'amore sia frainteso con la pazzia, non vuole dilungarsi troppo.
Tutto nasce da una e-mail mattutina di un caro amico che mi segnala questo interessante articolo scritto da Ernesto Assante su La Repubblica.it. Si parla del nuovo arrivo di Myspace Music, un sito che, da quanto si legge, diverrà a breve la più grande biblioteca musicale mai esistita (ancora più grande e capiente di Allmusic). Ma non solo. Tenterà di fare le scarpe ad I-Tunes, che, ad oggi, tristemente, rimane il "negozio di dischi" (ma così NON possiamo chiamarlo) che vende di più al mondo. Major ed Indipendenti, davanti alla profonda crisi della musica, sembrano essere finalmente tutte d'accordo: chiunque potrà ascoltare un qualsiasi album dall'inizio alla fine, comprarlo e possederlo (virtualmente si intende - con soldi veri però), e gongolarsi fra playlist organizzabili e udibili gratuitamente, grazie all'aiuto degli inevitabili megasponsor che foraggeranno l'intera opera pia. Questo è il nostro futuro. Sorridente, disarmante, futuro.
La morte del disco.
Sia chiara una cosa: Frequenze Indipendenti nasce come progetto che vuole parlare di musica, aiutarne lo sviluppo e farne conoscere, nei limiti di chi scrive, l'importante passato e l'immediato presente, ANCHE attraverso il fondamentale uso degli Mp3. Ma ciò non significa che appoggi il download forsennato (gratuito o a pagamento) a discapito di ciò che di vero viene creato. Anzi.
I dischi, ragazzi, bisogna comprarli.
Che siano cd o vinili, bisogna che siano tangibili, abbracciabili, baciabili o distruggibili con sostanze vere. Se no che gusto c'è ? Che gusto c'è a possedere file ?! Il romantico sentire nei riguardi di un Lp è cosa da difendere e da tramandare ai nostri figli. Un disco non è solo la musica che contiene. Un disco è un importante mondo di sensazioni diverse, di situazioni, di ricordi. I negozi di dischi, quelli veri, sono un patrimonio di cultura tangibile, di roba che esiste, che c'è. Quell'odore inconfondibile di musica è una cosa che non può andare persa. Come un buon vino, un buon disco è cosa che respira, che ha un passato, che invecchia come tutti noi. Per questo, su internet, la musica, ascoltiamola. Ma i dischi, quelli belli, quelli che contano, quelli che sentiamo e amiamo fin da subito, compriamoli.
O avremo e tramanderemo aria. E l'aria, profumata, colorata o musicata che sia, rimane pur sempre, definitivamente, aria.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo Deni il "nuovo" che avanza quando viene concepito dai businessMen d'oltreOceano (non solo) ed ha enormi potenzialità di fare arricchire la gente, beh, caro amico, non lascia alcuno spazio ai nobili sentimenti da te evocati, quelli per cui è romantico ascoltare bella musica dai propri CD ed è nostalgico ricordarsi dei concerti con gli amici. Succederà quindi che la comodità di non spostarsi dalla poltrona e poter fruire di tutta la musica che viene prodotta, limiterà (ma non annullerà mai) le vendite di dischi presso i negozi.
E' un cammino inarrestabile...
Ciao Bro

Anonimo ha detto...

Finchè ci sono persone come te e siti come questo a parlare di musica la fiammella rimarrà accesa!

Anonimo ha detto...

Amen fratello.
Grande Deni.
Mi hai commosso e fatto incazzare allo stesso tempo.
Col tuo permesso, mi piacerebbe girare il tuo bellissimo articolo (a tuo nome) a tutti i miei contatti.
E spero che altri possano fare altrettanto.

ps: guarda che l'amore E' pazzia.

Anonimo ha detto...

Un articolo utile.Purtroppo la sensibilizzazione maggiore sarebbe da fare fra i tanti ragazzini che fanno del copia-incolla uno stile di vita.Quindi chessò distribuiamo opuscoli nelle scuole..

Marco ha detto...

Io trovo che sia giusto che ci sia la possibilità di scegliere. Se mi piace la musica, la supporto e i dischi li acquisto. Se la musica fa da semplice accompagnamento in secondo piano, è giusto che gli utenti la possano comprare in rete, perchè del supporto fisico non se ne farebbero nulla.
Il romanticismo del post lo condivido in pieno...con i miei vinili ci andrei a dormire se potessi. E trovo giusto che i piccoli negozi continuino a vivere dell'amore che abbiamo per la musica. Dall'altro lato penso però che i-Tunes et similia siano un ottimo strumento, anche per gli artisti, di arrivare capillarmente dove purtroppo un negozio vero non può arrivare. Questo permette una diffusione della musica che dieci anni fa era impensabile.
Ovvio che se cerchi un bel disco e vuoi un consiglio da appassionato, non vai su i-Tunes, non vai da Euronics ma vieni da me nel mio piccolo negozietto, per essere trattato come un principe e per parlare, ascoltare e se vuoi, comprare di musica.
Grazie Deni per il bellissimo post.

Anonimo ha detto...

non c'è mp3 o musica facilmente scaricabile che tenga...chi è abitato da una vera passione, il disco lo comprava, lo compra e lo comprerà..
i nuovi avventori, le nuove generazioni per meglio dire, hanno una grande libertà/possibilità, hanno a disposizione molto, per non dire tutto, dovranno essere bravi a scegliere, a capire cosa gli interessa veramente. chi sarà abitato da vera passione, sarà anche in grado di approfondire ed alla fine il disco vero non potrà fare a meno di comprarlo.
è il naturale processo di selezione. chi non sarà in grado di farlo non l'avrebbe fatto comunque.
che siano evidenti le differenze. che sia lampante e diverso l'atteggiamento del bulimico da quello dell'innamorato.

Anonimo ha detto...

Avete pensato che è possibile che molti negozi che adesso riescono a campare fra qualche anno potrebbero dover chiudere?!?Pesce grosso mangia pesce piccolo......E internet è il pesce più grosso che ci sia!
Che si fa?!Ci si adegua?!Io ho un negozio vicino a Perugia e vi assicuro che fino a sette/otto anni fa era tutto ok.Oggi iconti tardano a tornare.
Certi articoli dovrebbero avere un respiro più ampio!
Saluti

Anonimo ha detto...

Io trovo internet una grandissima risorsa!Tutti i gruppi nuovi possono farsi conoscere in poco tempo e con pochissimo sforzo!
Penso che sia normale che si vada a finire così,anche se capisco che sia triste vedere calare la vendita dei dischi(almeno quelli veri come dice deni).Però la gente i soldi li spende lo stesso se ci si pensa..Si tratta soltanto di un cambiamento di formato in fondo!

Anonimo ha detto...

VINILE
SEMPRE
COMUNQUE

Anonimo ha detto...

Ma perchè i CD dovrebbero PER FORZA essere meglio degli MP3? Muovere i bit, e non gli atomi, mi sembra una scelta vincente, per esempio dal punto di vista ecologico. Io non ho mai sentito tanta musica nuova ed interessante come negli ultimi 2 anni, grazie a MySpace, YouTube, ai blog. E compro anche CD. Bisogna evolvere. Restare fermi, non si può.

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente…prefersico avere un cd originale, un libro…il gusto nell’ammirare le copertine originali, lo scartare l’involucro non me lo perderei mai.

Anonimo ha detto...

Ci sarebbero tanti aspetti da discutere a riguardo.
Il primo è che anche io amo possedere fisicamente un libro, un DVD, un disco (CD o vinile che sia).
Poi però subentra la questione economica.
Molti libri, DVD e dischi hanno un prezzo spropositato. Spropositato rispetto a svariati fattori: alla qualità dell’opera che contengono (per esempio un album con uno-due pezzi “buoni” ed altri buttati li alla rinfusa se non peggio delle re-incisioni di vecchi pezzi) oppure rispetto alla clientela a cui si rivolgono. Per esempio posso capire l’alto prezzo di un CD di lirica registrato in studi enormi con alte tecnologie volte ad esaltare la vera “alta fedeltà” ma non posso capire un alto prezzo di un disco house o tecno che francamente non ha bisogno dell’alta fedeltà (e non è realizzato certo con tecniche HiFi) ed in ogni caso è destinato ad un pubblico di ragazzini senza reddito che piuttosto che impiegare i 15 euro in musica preferiscono scaricarsela a costo zero ed usare i 15 euro per una pizza con gli amici. Tanto più che il ragazzino non si metterà ad ascoltare la tecno con amplificatore valvolare Denon 7+1, casse Celestrion e magari lettore CD da 5000€ ma lo metterà supercompresso nel lettore mp3 quando non lo ascolterà (orrore anche per la dance!) tramite le casse del PC. Per lui l’mp3 compresso è uguale al SACD dolby 7+1.

Altri spunti: IVA troppo alta sulla musica e major che impiegano troppe risorse per sviluppare inutili sistemi anticopia che danneggiano la musica (come qualità) non prevengono la pirateria e gravano sul prezzo finale.

Case discografiche che investono poco o niente sulla scoperta di nuovi talenti preferendo investire cifre esorbitanti ma solo sui big già affermati.

Artisti che vedono solo pochi spiccioli dei proventi delle vendite delle loro opere e che vengono spinti a produrre, produrre, produrre senza badare alla qualità.

Tutto il meccanismo della produzione, distribuzione e vendita della musica dovrebbe essere rivisto e soprattutto divenire più flessibile ed adattabile ai bisogni dei vari consumatori di musica.

Ma ho solo accennato questi temi. In realtà è tutto molto - molto più complesso!!!

—Alex

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Linda,in fondo, ognuno farà ciò che vorrà.
Baci
S.

Deni ha detto...

Questo post vuole semplicemente chiarire la posizione di questo blog e di chi ne fa parte sull'argomento musica in rete. Sono contento che Teo, Claudio e Marco, parti integranti di Frequenze, abbiano espresso una loro opinione a riguardo per dare un contributo più totale. Immagino che chi non scrive sia d'accordo con me.

La mia l'ho detta. Cerco di vivere stando al passo su tutto, conscio degli enormi benefici che la rete ha portato alla musica, ma più sto davanti a questo coso, più leggo, più mi informo, più mi rendo conto che certi meccanismi non sono totalmente sani.
Per quanto riguarda la musica sono un chiuso conservatore e, detta come va detta, ne sono felice. Pensare di spiegare a mio figlio chi erano i Rolling Stones davanti ad un computer mi deprime.

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e quelli che vorranno continuare a farlo.

Ste ha detto...

ultimamente ho comprato un libro molto costoso per lo spessore ma veramente illuminante sotto certi aspetti. L'ha "scritto" Thurston Moore ed e' una celebrazione delle vecchie compilation registrate su cassetta..lo consiglio vivamente a chi vuole scoprire cosa ascoltava certa gioventù americana quando da "noi" passavano solo Duran Duran e cazzi vari..
Devo ammettere che rispetto a tutte le considerazioni fatte in questo blog il libro mette in luce un altro aspetto dimenticato e mi ha portato alla mente un passato non tanto lontano, quando non c'erano certe tecnologie e la qualità del supporto non dico che fosse peggio dell'mp3 ma ci andava vicino..e chi faceva o riceveva cassette lo sa benissimo qual'era il valore intrinseco..e allora qual'e' la differenza?
la differenza sta proprio nell'amore, nella pazienza e nella cultura che forse se stiamo al passo con i tempi rischiamo di perdere..
******
Ho scritto un pò alla cazzo ma in fondo siamo quasi nel 2009 e non c'e' neanche più il tempo di scrivere!!!

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con te. Ti parlo solamente da fruitore di musica. Mi piace moltissimo in ogni sua forma. Per questo mi capita di scaricare canzoni, a volte a pagamento e alcune volte gratuitamente, ma credimi che anche io sono come te. La mia musica preferita viene acquistata, ora solo su CD. E ti dirò di più, mi spiace moltissimo non trovare quasi più le vecchie musicassette. Pensa che alcune volte, giro anche i mercatini dell' antiquariato per cercarne sempre di nuove ed interessanti.
Sono un nostalgico-tecnologico. :-)
Buon week-end.
Maury

djpaulfromlondon ha detto...

Il mio punto di vista è questo: internet dà la possibilità di ascoltare e condividere esperienze musicali come mai è stato prima e dovrebbe essere impulso all'acquisto della musica, vinili, cd o mp3 che siano.
Di certo i grandi appassionati come me non possono fare a meno di avere fra le mani il supporto fisico.

Anonimo ha detto...

Anche se non mi trovo d'accordissimo su alcuni commenti (la mia opinione assomiglia molto a quella di adblues, quindi è inutile che scriva..), ci tenevo a dire che è un'autentica gioia vedere che chi frequenta questo blog ha una TESTA e un CUORE grandi così!

Siete ganzissimi!

Tan cì cuntènt, eh Deni?!

YO!
YO!
YO!

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