03/07/08

BECK "MODERN GUILT"

- Frequenze Review -

Orphans
Gamma Ray
Chemtrails
Modern Guilt
Youthless
Walls (Mp3)
Replica
Soul of A Man
Profanity Prayers (Mp3)
Volcano


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Official Beck Site
Recensione n. 69/2008

C'è un quesito che accompagna l'ascolto di Modern Guilt, decimo stra-annunciato album ufficiale di Beck. Il trentasettenne di Los Angeles è, in qualche modo, il pioniere della new generation di menestrelli contaminati fin dai primi anni novanta, un mago dei farfugli psych-folk, degno di ogni merito per aver pre-corso una scena che adesso ha una moltitudine di adepti in ogni parte del globo. Ma allora...perchè appoggiarsi a Danger Mouse, un tizio che, nelle intenzioni, riprende fedelmente ciò che Beck aveva spiegato al mondo quasi due decadi fa ? Proprio questo è il punto. La risposta più eloquente sta in una semplice ma incisiva inquadratura fotografica: la copertina del disco. La soggettiva delle gambe di 2 persone che si fronteggiano, un'immagine che fa capire lo spirito di Modern Guilt meglio di ogni altra cosa; un evidente segno di reciproca stima. Questa sincera Trade-Union poggia saldamente le basi sulla passione/ossessione di entrambi verso il pop psichedelico di fine sessanta. L'album guarda dritto a quel periodo, succhiandone il midollo trippy fino all'ultima goccia (Chemtrails sembra preso da Odessey and Oracle degli Zombies con un reprise direttamente da Electric Ladyland...), re-interpretandone gli stati d'animo (Modern Guilt, Walls), regalando quintali di dinamica a melodie che, in passato, avrebbero fatto felici anche i fan di Beatles e Beach Boys. Modern Guilt è un disco breve, diretto, in cui la mano di Brian Burton (Modest Mouse) lascia tracce indelebili su brani che potrebbero, ahimè, confondersi con la produzione di Gnarls Barkey (Replica sembra Open Book mozzata dell'impianto soul/gospel...). E così, in mezzo alle emozioni contrastanti provocate da queste somiglianze, ci si accorge che spesso, quando si avvicinano due menti simili, il risultato, non sempre è la loro somma. In ogni caso, la carrozzeria di questo Modern Guilt, vista nella sua interezza, rimane di qualità superiore, paragonabile a quella di Guero e The Information su una scala di gradimento, dietro a riconosciuti best-seller come Mellow Gold e Sea Change e al capolavoro Odelay, che, ad oggi, è, e rimane, il punto più alto della carriera di Beck.
Ps: Nell'ultima pagina del libretto bianco che accompagna l'edizione in cd si impara che, in un paio di pezzi, appare anche la signorina Chan Marshall, alias Cat Power. Se qualcuno riesce ad accorgersene ci faccia sapere.

Guarda il video di Gamma Ray

MODERN GUILT - PROMO (Video Preview)


4 commenti:

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con quanto scrivi anche se rimango dell'idea che beck abbia finito le cartucce già da un po

Anonimo ha detto...

Cat Power non pervenuta!

20nd ha detto...

Verissimo. Per il tenore dell'album l'apporto di Danger totalmente inutile. O meglio, non ha lasciato impronte particolari. Sembra il solito album di Beck. Meno male.

Zret ha detto...

L'importante è che abbia citato le scie tossiche.

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