24/06/08

FLIGHT OF THE CONCHORDS "Flight Of The Conchords"

- Frequenze Review -


Recensione n. 68 / 2008

Bret McKenzie e Jamaine Clement sono due ragazzi neo-zelandesi piuttosto sfigati con nessuna capacità se non quella di suonare. Vivono una vita di stenti nella Grande Mela alla continua ricerca del successo accompagnati da un manager incapace e da un'unica sfegatata fan che ogni giorno, casualmente, capita davanti alla porta dell'appartamento dove abitano. Suonano come disperati e chiaccherano come matti facendo ridere più o meno tutti. Questo nella fiction.
La realtà è un pò diversa: Bret McKenzie e Jamaine Clement sono due furbi. Ottimi musicisti, hanno saputo affiancare alla loro passione la redditizia professione di attori costruendo in sei anni (dal 2002 ad oggi), sulla base della loro "comicità musicale", un piccolo impero chiamato Flight of the Conchords. Il loro progetto ha due svincoli principali che si intersecano l'uno con l'altro: la fiction televisiva e il business musicale correlato. La Sit-com dei nostri, in onda su HBO, è diventata un piccolo cult che ha conquistato gli States e la colonna sonora che l'accompagna è il modo più semplice per avere a portata di orecchio ciò che nel video ha già sfondato. Fondamentalmente si tratta di brani-parodia che rifanno il verso a un pò tutti gli stili più in voga ultimamente, dal Folk fino al Soul e al funk, dal Glam fino all'Hip Hop e alla Disco senza dimenticare qualche fuga nel pop degli '80. Un minestrone di roba che, per capirne il reale impatto, bisognerebbe approcciare in modo contrario, partendo cioè dal disco (in uscita a breve in italia) e non dalla Sit-com da cui è tratto.
Il discorso è molto semplice: "Flight Of The Conchords" gira fresco come un ventilatore, sarà anche per l'umore con cui lo si affronta, accompagnato dall'aria frizzante dell'estate appena iniziata. A produrre c'è una vecchia conoscenza di Beck, Mickey Petralia, già dietro le ali del Midnight Vultures Hanseniano, uno che certi frullati sa renderli al meglio. Si parte con la bossa - Gainsbourg influenced di Foux du Fafa, una presa in giro della pronuncia francese e del feticismo lessical-sessuale nei confronti di alcuni suoi termini, per poi passare, in meno di tre minuti ad Inner City Pressure (video), un brano che strizza l'occhio ai Pet Shop Boys più convinti. La chitarrina che accompagna Hiphopopotamus vs. Rhymenoceros è la base di una cantilena rap alla Kurtis Blow che fa sorridere in più di un'occasione. C'è spazio per il Soul di Curtis Mayfield e Marvin Gaye in Think About it. The Prince Of Parties sembra un brano dei Beatles (quelli del sergente Pepper) ri-editato da Ananda Shankar e Prince. Infine un bersaglio grande come David Bowie non poteva che essere colto in pieno dalla freccetta/frecciata di Bowie, più di una presa in giro, più di un omaggio, una imitazione che rasenta il perfetto. Al di là dei testi comici e della storia che c'è dietro ai vari brani e lasciando stare tutto ciò che riguarda l'immagine di questi due Pozzetto e Ponzoni neo-zelandesi, posso assicurare che il disco in sè è un vero spasso, e, se preso come tale (curato con classe da una produzione che non ha lasciato pressochè nulla al caso), può diventare la colonna sonora ideale per una giornata estiva con cocktail fra le mani e sorriso sulle labbra.

Flight Of The Conchords
2008 Warner


Foux Du Fafa (Mp3)

Inner City Pressure
Hiphopopotamus vs...
Think About It (Mp3)
Ladies Of The World
Muth'uckas
The Prince of The Parties
Leggy blonde
Robots
Boom
A Kiss is not a Contract
The most beautiful Girl..
Business Time
Bowie
Au Revoir

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Flight of the Conchords Myspace


Video: Flight Of The Conchords - Inner City Pressure

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