Se il pop avesse una corsia preferenziale, Johnatan "Pop" Levi dovrebbe viaggiarci vita natural durante. Ma, come ben tutti sappiamo, non sempre ciò che merita è poi realmente capito ed apprezzato fino in fondo. Pop Levi è un piccolo genio inglese, fuggito dall'Inghilterra per terre più solatie (California). Nato pianista, evoluto come polistrumentista con il passare degli anni, ex bassista dei Ladytron, raccoglie in sè quel seme di pazzia tipico di quella razza che sta fra l'essere umano e l'alieno in vacanza sulla terra. Non per niente è stato "assunto" da una etichetta sui generis come Ninja Tune (rifugio di altre menti come Coldcut, Fink, Cinematic Orchestra, etc), forse l'unica in grado di mettere a disposizione delle sue idee, i mezzi di una (quasi) major. Il primo album licenziato, "The Return to Form Black Magick Party", è stato, a tutti gli effetti, una nuova fioritura glam del panorama musicale, con un piglio tipicamente californiano, pieno di voglia di gioco e di doppi sensi lontani anni luce dalle cupe brume britanniche. Le coordinate conosciute sono: Prince vs. Beck vs. Marc Bolan vs. Bubblegum pop anni sessanta (ma se ne potrebbero aggiungere altre..). Un progetto retro-futurista che consigliamo a tutti.
Ebbene, Pop Levi sta per tornare con una sceneggiatura avant-pop dal titolo "Never Never Love", che, come da promesse e aspettative, continuerà ciò che, fin qui, è stato da lui creato. Partorito interamente nello studio di Westlake/Hollywood, il vecchio pensatoio di Quincy Jones (dove videro la luce capolavori come "Thriller" e "Off The Wall"), "Never Never Love" tratta della follia dell'amore con un approccio volutamente più Rythm and Blues, irrorato da un "lo-fi sound" reso più fine da una post produzione coi controfiocchi. Più o meno il lavoro che ci saremmo aspettati da un Marc Bolan del ventunesimo secolo (o da dei Supergrass più contaminati).
Il primo singolo "Never Never Love" (che da il titolo all'album) ha visto la luce in questi ultimi giorni di aprile, mentre "Dita Dimonè", altro brano presente nell'Lp, è uscito in anteprima nella tripla compilation "You Don't Know" di Ninja Tunes.Se avete voglia di esplorare il fantastico mondo di Pop Levi, date un'occhiata anche al suo side-project: Super Numeri. Gruppo di tredici elementi che ha in Levi, Snap Ant e Mark Webb le colonne portanti. Lì, vi perderete: un labirinto di suoni fra i Can e le jazz excursions di Miles Davis filtrate da un colino funk. Buon viaggio.
Pensando a Levi mi viene in mente un altro squilibrato del mondo del rock, Kim Fowley, uno dei migliori produttori/impresari di musica della storia, sempre in quel costante limbo di semi anonimato, preda delle sue pulsioni genialoidi, personaggio vivente di un film di Linch. Potrebbero darsi a braccetto (ammesso che non lo abbiano già fatto).
Qualche anticipazione:
(MP3) Pop Levi - Dita Dimonè
(MP3) Pop Levi - Wannamama
Di seguito le re-edit di Pink Enemy:
(MP3) Pop Levi - Dita Dimonè (Pink Enemy Edit)
(MP3) Pop Levi - Never Never Love (Pink Enemy Edit)
1 commento:
Un grande Pop Levi. Un Mark Bolean del 53simo secolo
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