Una storia strana: due ragazzi del Connecticut (Dan Barret e Tim Macuga), musicisti di death e black metal d’improvviso si armano di pazienza e impiegano ben cinque anni per autoprodurre con i mezzi di registrazione più casalinghi che ci siano un doppio album dal titolo “Deathconsciousness”. Il loro concept-album ha qualche particolarità: come cita il sottotitolo, è probabilmente il disco più depressivo nella storia della musica e oltre a ciò non è distribuito, è perfetto dal lato tecnico ed è fuori da qualsiasi moda. Forse più che di un disco si tratta di una centrifuga di sentimenti musicati. Ascoltandolo non si pensa alle ritmiche o alle metriche e soprattutto non si balla. Deathconsciousness è un’opera radicata tra il dark, il doom l’ambient e la colonna sonora di un modernissimo film noir. Si intravedono immagini scure ed offuscate in un luogo dove non c’è aria nè luce, si contemplano catastrofi, si vedono ossessioni e tanto dolore ma una poesia che non ha paragoni. La registrazione lo-fi è semplicemente scolpita ad opera d’arte: le voci come spettri, i riverberi metallici, il pianoforte antichissimo e il continuo senso di angoscia rendono questo disco un distillato preziosissimo per i nostri tempi. Non c’è dubbio, è pretenzioso e a dir poco utopico inventare nuovi generi musicali nel 2008 ma è ammirevole il fatto che ci sia qualche poeta del suono in grado di creare atmosfere e suggestioni così forti. Saper tradurre in poesia le chitarre di Kevin Shields, aprire il cuore di Ian Curtis, miscelare la crudeltà dei Sister of Mercy alla dolcezza di Michael Nyman non è cosa da tutti i giorni. Purtroppo l’unico modo per avere materialmente l’album in questione consiste nell’inviare una mail personale allo stesso Dan Barret all’indirizzo dan@enemieslist.net aggiungendo un semplice pagamento di soli 10$ (avete presente quanto costa un cd in Italia?...e quanto vale il Dollaro?) Nonostante la scomoda reperibilità il successo sotterraneo di Deathconsciousness si sta espandendo a macchia d’olio e pare affidato totalmente a se stesso, quasi ostacolato dai suoi stessi padri. Nemmeno sull’ormai abusato myspace si può ascoltare in santa pace (www.myspace.com/haveanicelife): loro stessi dichiarano la brutalità della loro musica e lo svilimento di un prodotto supportato da una pagina space, così concedono alle nostre orecchie una sola misera traccia in preview. Persino un professore universitario Statunitense rapito dagli echi di “Deathconsciousness” si è preso a cuore le fatiche di Dan e Tim, pubblicando un libro di ottanta pagine che narra le emozioni e il simbolismo religioso di questo disco, la band per una volta ha acconsentito e ne ha fatto il cd-booklet forse più esteso della storia.Chissà quali dimensioni raggiungerà il successo di “Deathconsciousness”, stiamo parlando di un disco quasi inesistente, un fantasma sul quale è già stato scritto un libro…
Toffolomuzik
Toffolomuzik
MP3: Have A Nice Life - 'Bloodhail'
MP3: Have A Nice Life - 'The Future'
www.enemieslist.net
2 commenti:
in realtà le copie dell'album dovrebbero essere tutte esaurite.. l'unico modo peraverne una è trovarla su egay,in giro per il web ho sentito che un negozio ammerigano ha rimasto 40 copie rimaste invendute.. se si ha fortuna..
comunque disco capolavoro..
bisio
e io ce l'ho. GODO.
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