- Frequenze Old School -
Quando c’è di mezzo la Souljazz una raccolta di canzoni assume un significato che va bel oltre la musica. Diventa un saggio di storia musicale. E ci sarebbe poco altro da aggiungere. Mi basta segnalarvele tutte per dispensare sorrisi ed essere soddisfatto del mio lavoro. Stavolta saranno le 21 tracce del secondo volume sul Funk di New Orleans (non ne è bastato uno e forse non ne basteranno due) a rapirvi per un viaggio nel tempo nella città simbolo del profondo sud, da sempre calderone di culture e tradizioni. La meno americana della grandi città d'America. Un po' francese, un po' spagnola e un po' creola. Isolata quanto basta da coniare un suono tutto suo, espressione di decenni di sofferenze e brutalità razziali ma nello stesso tempo di selvagge tradizioni votate ell'eccesso come il Saturday Night Fish Fry e il Carnevale. Un sound misterioso e sacrilego perchè nuovo, mai ascoltato prima di allora. Non per niente il jazz ed il blues hanno la residenza proprio a New Orleans.
Sappiate che una bambolina voodoo a vostra immagine e somiglianza è pronta. Basta appoggiare la testina sui primi solchi del vinile perchè il rito abbia inizio. Gli spiriti dei piu grandi musicisti della vecchia scuola di New Orleans - i Meters, Eddie Bo, Earl King, Warren Lee ecc. volteggiano vorticosamente per la stanza, richiamati sulla terra dagli stregoni della Souljazz. Le canzoni ti penetrano l'anima come spilloni affilati, sfiorandoti il cuore per tenerti in vita fino alla fine, inchiodato alla poltrona in un turbinio di Southern Funk, Dirty Blues, Deep Soul tirato al fulmicotone. Il migliore di tutti i tempi.
MP3: Cyril Neville - "Gossip"
MP3: Porgy Jones - "The dap"
P.S.: Tra tutto lo strabordio di ritmi e profusioni jazz assortite c’è una canzone, piu precisamente la numero 15, su cui vorrei prestaste particolarmente attenzione. Non che sia la migliore. Affatto. Si tratta di un latinjazz midtempo dall'incedere abbastanza canonico, se non fosse per quella melodia lì.......... Bene, mettiamola giu in termini ludici per non cercare il mostro dove non può esistere: o mi sono fatto un viaggio cosmico o la melodia di questa canzone interpretata nel 1962 da Benny Spellman è un Back To The Future II a Blue Monday dei New Order. A voi! Ascoltate.
Benny Spellman - "Fortune Teller"
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