Ascoltare i Man Man è un'esperienza importante, direi unica. Come guardare dal centro di un tornado tutto quello che viene spazzato via intorno senza capirci un bel niente. Collocare questa band di Filadelfia all’interno di un genere definito è un' impresa quasi impossibile tanto la loro musica è ricca di sfaccettature e dettagli da far perdere l'orientamento anche all'esploratore musicale piu scafato. Sono stati definiti in cento modi diversi, ognuno dei quali insufficiente a fissare la vera anima della band. L’unica certezza è che si tratta di un gruppo affascinante, di culto, forse finalmente destinato a riscuotere il successo che merita. Multistrumentisti eccezionalmente dotati, capaci di alternarsi ad una grande varietà di strumenti tradizionali come l’accordion, il moog, lo xilofono, il clarinetto, flauto, microkorg, sassofono e melodica oltre a una bizzarra varieta di “strumenti” a percussione come pentole, scarpe, estintori e giocattoli. Performers bizzarri e incontenibili. Fantasiosi crooners di doo woop sperimentale. Per i loro energici live shows mettono in piedi una sorta di teatro dell'assurdo dove il protagonista principale è Tom Waits, forse l'unico artista al quale paragonarli non suona fuori luogo. Altrimenti bisogna volare di fantasia immaginando dei Gogol Bordello freakkettoni o dei Flaming Lips tzigani, spogliando i primi dall’irruenza tipica del punk in favore della lisergica vena compositiva dei secondi. Con questo terzo disco “Rabbit Habits” , primo per l'etichetta Anti Anti (dimora ideale per il loro suono gypsy – swamp – rock – carny - soul), la loro formula si va meno caotica, sempre corale ma con un'attenzione alla melodia e all'atmosfera maggiore, senza che la foga percussiva e vaudeville/picaresca vada smorzata. Secondo Pitchforkmedia: "la forza dei Man Man non deriva dai generi in cui si imbattono, dalla luce maniacale dei loro occhi o dal sudore che scende giù dalle loro barbe. E' la tristezza insopportabile nel midollo e come la trasformano, da uomini esistenzialmente provati ma stoici, in una gioia terribile e coraggiosa".
MP3: Man Man - 'Mister Jung Stuffed'
MP3: Man Man - 'Black mission Goggles' (ora funziona)
Oltre alle due canzoni sopra proposte, tratte dall'ultimo album, nella pagina myspace della band c’è anche una splendida cover di Etta James (‘I’d Rather Go Blind’) da scaricare gratuitamente. Fatelo vi prego.
1 commento:
a parte Tom Waits, li accosterei alla Band che, ancora oggi dopo 40 anni, suonano inafferrabili ed esotici alle nostre orecchie, nel loro frullare i generi più disparati (dal ragtime al doowop, dalla psichedelia al soul, dal folk al funk).
Anche loro stupendi polistrumentisti, anche loro capaci di live catartici (a proposito, a quando un articolo sulla Band?!?!).
quindi, tanto tanto ma taaanto di cappello ai Man Man: è la seconda volta che mi ascolto i loro pezzi su myspace.. dovrei andare dal dentista, ma non riesco a staccarmi!!!!
grazie mille.
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