- No, Non Sarete Voi I Nuovi Klaxons... -
Piu che una certezza è una speranza ed un augurio sincero dedicato ai Friendly Fires, giovane terzetto pop di Nottingham dalle melodie virali, unilateralmente considerati come la nuova stella cometa che illuminerà i dancefloor rock nel 2008. Verso questi ragazzi ho nutrito da subito una sincera simpatia per aver impudentemente coverizzato – non male - ‘Your Love’ di Frankie Knuckles ma sopratutto per quel caratteristico ‘french touch’ ricco di groove ed ammiccamenti disco piuttosto inusuale per un gruppo inglese. Purtroppo tutto l’hype finora creatosi ha portato solo molta confusione sulla reale dimensione del gruppo. La critica si è arrovellata a vuoto in paragoni sterili con giovani band indierock come Klaxons o Bloc Party nel tentativo di preparare una nuova esca per teenagers. Penso sia sbagliato guardare in direzione "rock". Certo, il riferimento immediato e banale porta dritto dritto a 'If I Ever Feel Better' dei Phoenix: fuochino. Ma se per i francesi si trattava di un'eccezione, in tutte le canzoni comprese nei due EP (precedenti al 7" di "Paris") la ricerca della dimensione discodance, per i Friendly Fires, sembra una consuetudine. Canzoni che 10 anni fa non avrebbero avuto bisogno di un gruppo alle spalle, bastava un padre/produttore ed una cassa in quattro fissa, tanto era netta la differenza musicale tra il club e il rock club. Cosi, per smascherarne la vera essenza, credo sia arrivato il momento di cambiare prospettiva. Seguitemi lungo una vecchia strada alternativa ormai in disuso che nel 2001 portava dritta dritta a Parigi (mah và) ed una volta a destinazione viene spontaneo recitare uno storico anthem sepolto nella memoria di vecchi ballerini di scuola milanomarittimese:
Appena arrivato a Parigi
mi ritrovo sui "champ-elysée"
turisti, donne, "petit terrasse"
passo il giorno pensando a te...
questa sera ti devo dire
come, come, "je t'aime je t'aime"
e vedere se per finire
ci starai a dirmi sì
Arrivo al Queen un po' ansioso
c'è Alan al turntables
la gente balla e si diverte
è un pezzo di Ben Diamond.
Finalmente ti raggiungo al bar
ti vedo, sei tu "mon amour"
le tue gambe allucinanti
"me rendent fou, me rendent jaloux"
We gonna make it
we gotta make it... (We gonna make it)
We gonna make it
we gotta make it...
We gonna make it
we gotta make it... (Oh, we gonna make it)
Cari Friendly Fires, se per davvero "One day we're gonna live in Paris, I promise" fate uno squillo a Benjamin Diamond, una sistemazione ve la trova di sicuro.
Piu che una certezza è una speranza ed un augurio sincero dedicato ai Friendly Fires, giovane terzetto pop di Nottingham dalle melodie virali, unilateralmente considerati come la nuova stella cometa che illuminerà i dancefloor rock nel 2008. Verso questi ragazzi ho nutrito da subito una sincera simpatia per aver impudentemente coverizzato – non male - ‘Your Love’ di Frankie Knuckles ma sopratutto per quel caratteristico ‘french touch’ ricco di groove ed ammiccamenti disco piuttosto inusuale per un gruppo inglese. Purtroppo tutto l’hype finora creatosi ha portato solo molta confusione sulla reale dimensione del gruppo. La critica si è arrovellata a vuoto in paragoni sterili con giovani band indierock come Klaxons o Bloc Party nel tentativo di preparare una nuova esca per teenagers. Penso sia sbagliato guardare in direzione "rock". Certo, il riferimento immediato e banale porta dritto dritto a 'If I Ever Feel Better' dei Phoenix: fuochino. Ma se per i francesi si trattava di un'eccezione, in tutte le canzoni comprese nei due EP (precedenti al 7" di "Paris") la ricerca della dimensione discodance, per i Friendly Fires, sembra una consuetudine. Canzoni che 10 anni fa non avrebbero avuto bisogno di un gruppo alle spalle, bastava un padre/produttore ed una cassa in quattro fissa, tanto era netta la differenza musicale tra il club e il rock club. Cosi, per smascherarne la vera essenza, credo sia arrivato il momento di cambiare prospettiva. Seguitemi lungo una vecchia strada alternativa ormai in disuso che nel 2001 portava dritta dritta a Parigi (mah và) ed una volta a destinazione viene spontaneo recitare uno storico anthem sepolto nella memoria di vecchi ballerini di scuola milanomarittimese:
Appena arrivato a Parigi
mi ritrovo sui "champ-elysée"
turisti, donne, "petit terrasse"
passo il giorno pensando a te...
questa sera ti devo dire
come, come, "je t'aime je t'aime"
e vedere se per finire
ci starai a dirmi sì
Arrivo al Queen un po' ansioso
c'è Alan al turntables
la gente balla e si diverte
è un pezzo di Ben Diamond.
Finalmente ti raggiungo al bar
ti vedo, sei tu "mon amour"
le tue gambe allucinanti
"me rendent fou, me rendent jaloux"
We gonna make it
we gotta make it... (We gonna make it)
We gonna make it
we gotta make it...
We gonna make it
we gotta make it... (Oh, we gonna make it)
Cari Friendly Fires, se per davvero "One day we're gonna live in Paris, I promise" fate uno squillo a Benjamin Diamond, una sistemazione ve la trova di sicuro.
°.:Download:.°
>>Friendly Fire - 'Paris'(mp3)<<
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