- Storie di un inviato estemporaneo -
Eccovi il resoconto di un caro amico che, gentilmente, il 23 Novembre, si è immerso nella bolgia live del gruppo di Birmingham all'Estragon di Bologna al posto nostro.
Venerdi 23 novembre, serata carica.
Ci sono gli Editors a Bologna che oscurano qualsiasi altro evento in città, compresi un altro paio di concerti che avrei visto molto volentieri.
Ore 21.30, parcheggio già quasi pieno. Comincio a preoccuparmi.
All’entrata mi aspetta una fila lunghissima, per lo più composta da un pubblico molto giovane.
Malgrado questo, all’interno riesco ad arrivare fin sotto al palco, fermandomi un metro prima della transenna. Sono le 23.00, gli Editors salgono sul palco.
Il live si sviluppa quasi totalmente sul loro nuovo lavoro, senza però tralasciare qualche brano dal primo album, sicuramente più amato dagli affezionati della band, tra cui il sottoscritto.
Tra i grandi assenti della serata i lenti “Distance”, “Open Your Arms” e “Well Worn Hand”, probabile delusione per il pubblico più consolidato, ma forse gioia per i più giovani che morivano dalla voglia di muoversi al tempo di singoloni come “Munich”, “Bullets” e “ The Racing Rats”. Presto accontentati.
Un nuovo Tom Smith, forse nel look, ma non certo nel suo inconfondibile stile sul palco, quando di fronte a più di duemila persone, non smette di correre e saltare su un piede solo, con i suoi tipici e continui movimenti epilettici, con le sue mani che quando si separano dai tasti del pianoforte cercano qualcuno o qualcosa, laggiù, non si sa dove.
Gli Editors sanno suonare bene e lo dimostrano ancora una volta in questa performance, dove alla straordinaria voce del frontman si uniscono le chitarre di Chris Urbanowicz, in un crescendo di suoni e note, per giungere ad un climax melodico che appaga pienamente anche chi ha fatto qualche chilometro in più per riuscire a vederli dal vivo.
Nel bis partono finalmente le note tanto attese di “Smokers Outside The Hospital Doors" (eccovi il video girato live), di certo il pezzo che ha ottenuto maggior risposta da un pubblico letteralmente in visibilio, che ha cantato tutta la canzone dall’inizio alla fine, donandogli una carica emotiva ancor più accentuata.
Ore 00.15, gli Editors salutano. Io mi dirigo a grande velocità in direzione uscita, fuggendo dal tendone bianco, diventato una sorta di forno a microonde.
Mah. Una conferma sì, ma un dubbio rimane: come sarebbe stato andare a vedere i Wombats, poco più in là ?
Mattia Pulini
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10 commenti:
Dada was there!concerto magnifico!
pullo da quando sei un buon giornalista?
Una recensione "verista" e non romantica.Lontana da me,vicina alla realtà.Io a vedere gli Editors non c'ero e non ero neanche a vedere i Wombats.E non me ne pento.
visto i wombats,
Di strada ne hanno da fare parecchia prima di saper suoNARE COME SI DEve
ma parecchia parecchia
mi sembra che in questo blog ci siano cose inTERESsanti e soprattutto non la solita affannante RICErca DElLe indieNoVItà che nel 99% dei CASi sono delle stronzate MAdornALI
pullo giornalista
pulino secondo me il report te lo ha scritto la len
E' stato un gran bel concerto!Loro ormai sono un gruppo consolidato e con un seguito che può solo aumentare.Ho paura che sia stata l'ultima volta che qui a Bologna gli abbiamo visti in un locale!
len di la verità! c'è il tuo zampino?
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