"BEAT ITALIANO"
dai capelloni a Bandiera Gialla
Tiziano Tarli
Edizioni Castelvecchi
pp.285
euro 14
Il fenomeno beat italiano ha rappresentato un punto di svolta, sia sociale che culturale, in un paese uscito a pezzi dalla Seconda Guerra Mondiale. Durò qualche anno certo, ma fu una lucente meteora che illuminò le menti di una generazione di giovani. Partendo dalle sue origini legate alla Beat Generation americana fino alla Londra dei Beatles, il libro analizza circa cinquanta artisti beat italiani, i locali più significativi come il Piper di Roma, le riviste specializzate, le manifestazioni musicali come il Cantagiro e la trasmissione radio Bandiera Gialla. Ma anche il fenomeno delle messe beat, il boom discografico, l'antimilitarismo e il pacifismo, la protesta contro un mondo vecchio e consunto.La musica beat si presento' come elemento nuovo e meraviglioso, capace di svecchiare una societa' immobile sulle sue tradizioni sociali. E se in qualche modo la si puo' considerare rivoluzionaria e perche' riusci' a creare nuovi gusti, tendenze, movimenti di aggregazione, persino a ottenere conquiste sociali. Il beat italiano e' stato anche attraversato dalle parole di Keruac, quando nel famoso romanzo e testo sacro della beat generation “On the Road” scriveva: dobbiamo andare avanti e non fermarci finche' non siamo arrivati dove andiamo? non lo so, ma dobbiamo andare.
Ma come si fa a perdersi le testimonianze dirette di gruppi come: Cherubino e i Cherubini, i Pigri, i Verdoni Mangiasassi, i Trichechi, i Quattro del Teschio, Igor Mann e i Normanni, i Ramarri, i Mandrilli, i Polli..ecc.ecc. ?
1 commento:
a prosito di beat, è uscita una meravigliosa compila sul Piper piena di chicche
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