30/11/18

PER CASO

- Frequenze News/Italians do it better -


Ultimamente, a causa di un ritorno di fiamma non propriamente calcolato per la musica italiana, ho avuto a che fare col territorio in varie forme artistiche.
Per una serie di motivi (che non sto a spiegare) ho incominciato a fagocitare ITALIA non solo attraverso le canzoni, ma anche riscoprendo qualche autore della nostra scrittura.
Poi mi sono imbattuto in una rete di documentari che dall'arte mi hanno portato alla cucina, ed ho concluso questa esperienza tricolore proprio ieri sera, forse in maniera un filo becera, guardando 4 Ristoranti su SKY, prima di X-Factor. Una immersione fra le osterie del tacco d'Italia.

Non avevo minimamente calcolato questa cosa. fino qualche ora fa.
Poi, l'intero procedimento mi è stato fatto notare, come sempre, dalla madre di mio figlio, luce nel buio. Donna che, a differenza mia, ha sempre la realtà sotto controllo.

Cosa trarre da questo turbinio di notizie sconvolgenti?
Nulla di che. Ho comprato due libri su Amazon, e la bellezza di 3 cd, tutti sventolanti drappo italiano. Il che, ma non vorrei scompigliarvi, NON ERA MAI ACCADUTO in vita mia.

Mi scuso per la frase "comprare i cd", drammaticamente anni '90. Resistete, non ho ancora finito.

In verità era tutto un preambolo, perchè siccome non scrivevo da mesi sul blog, mi ero ripromesso di farlo per almeno 12 minuti, e sono solo a 8.

C'è un nostro autore che potrebbe sorprendervi.
Si chiama CASO.
Pubblica dischi di cui ignoravo completamente l'esistenza. E ha creato questo gioiellino pop chiamato "Ad ogni buca", un monolocale suonato. Con ampio terrazzo.
Guardate che "suonato" non è banale nel 2018.
Chiccazzo li suona i dischi adesso? Nel senso vero intendo.
Nel senso basso-chitarra-batteria dall'inizio alla fine, "che ci crediamo".
E' un istinto vecchio, una roba antica. Non è facile da ritrovare.

Il discorso è che se fai una cagata, che tu la suoni col piffero e il triangolo, con un moog o con un computer, fa sempre schifo uguale. Avere un certo gusto, avere cose da dire, ed essere in grado di trasmetterle, senza affidarsi a diavolerie che ne amplifichino i risvolti, non è invece facile.
Bisogna esserci portati, a certe scelte.

Il disco in sè è una roba si e no di una mezzoretta. Belle canzoni. Un lavoro di una lealtà devastante, talmente semplice e diretto da risultare virtuoso (andate su Bandcamp e accattatevillo).

In alcuni momenti mi sono sentito come quando ascoltavo i Lunapop. E non riuscivo a capire perchè ascoltare qualcuno che cantava le sue gite felici in Vespa, per me che odiavo la Vespa e ascoltavo i Nine Inch Nails a volumi atomici, potesse rappresentare un momento quasi gradevole.

Eppure vedete, certe sensazioni ti fanno ritrovare dei sorrisi strani e piacevoli. Sono cose molto piccole, ma molto grandi.

Scrivo da 18 minuti ormai. Pensavo fosse per caso. In realtà non lo era...o forse...si.

A la prochaine.



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