mettiamola cosi
"no space-disco, but still plenty of space."
Il principe piazza un album destinato a consacrarlo definitivamente al grande pubblico. Come suggerisce il titolo si tratta del terzo lavoro solista. Undici tracce in bilico tra mood funk, suoni balearici e derive progressive, dove il producer norvegese dimostra un maturità stilistica sorprendente, andando al di là del suo tipico suono cosmic disco in una direzione sempre più psichedelica.
Nel complesso è decisamente poco dancey, ed ancora più rilassante rispetto alla maggior parte dei vecchi lavori. La componente disco è come disattivata , o almeno frenata , e in molti passaggi viene oscurata da marcati accenti ambient che da sempre oscillano tra le influenze periferiche di Hermansen e qui indulgono in una misura senza precedenti.
Suoni che ben rappresentano il suo multiforme background. E ritmi che esprimono le caleidoscopiche terre di Norvegia.
Suoni che ben rappresentano il suo multiforme background. E ritmi che esprimono le caleidoscopiche terre di Norvegia.
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